Finanziare un film è un affare

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Il Giornale di Vicenza - iovedì 22 marzo 2012 – CRONACA – Pagina 25

CONVEGNO. Ieri a villa Cordellina esperti di alto livello a confronto. Il cinema è considerato un investimento turistico

La Regione pronta a fare la sua parte. I privati possono contare sul bonus fiscale. Alla Mostra di Venezia il primo “Market”

Pienza è stata riscoperta dai cineturisti grazie a “Il paziente inglese” (1996) che quindici anni fa vinse nove Oscar. Il decimo glielo dovrebbe consegnare il sindaco della città senese, honoris causa per quanto contribuisce al suo bilancio. Dopo “Sotto il sole della Toscana” (2003) non si è più trovato un casale in campagna o in collina in Toscana neanche a pagarlo oro. E in Sicilia, tra Vigata e Montelusa, ossia vicino a Porto Empedocle, per ospitare tutti coloro che vogliono visitare i luoghi della fiction di Salvo Montalbano, i bed & breakfast sono passati da venti a novanta. Dal canto suo “Notting Hill” (1999) ha fatto schizzare gli affitti degli appartamenti nell´omonimo quartiere di Londra. E vogliamo parlare di quanto la triplice saga de “Il signore degli anelli” abbia contribuito ad affollare la Nuova Zelanda di turisti? Mentre ci riflettete, provate a contare quant! o valgono tredici milioni di sterline. Quasi undici milioni di euro. Tanto sborsano i visitatori del castello di Harry Potter ai confini con la Scozia, una delle 101 (sì, avete letto bene: centouno) location nel Regno Unito dei film sul maghetto occhialuto. Insomma, è la prova provata del saldissimo legame tra film, turismo e territorio.

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Il cinema veneto riparte da un western

Beautiful salta a piè pari Vicenza e va in Puglia? Pace. Gli aficionados hanno elaborato il lutto per la perdita di Caroline ed elaboreranno anche questo. Tanto, persa la soap (o la soapressa, vista la sfumata vicentinità della faccenda...), si può virare su un obiettivo di lusso: il cinema veneto. Vicenza film commission organizza infatti per mercoledì alle 17 a villa Cordellina di Montecchio Maggiore “Il territorio incontra il cinema”, appuntamento studiato per diffondere le nuove opportunità offerte dalla che può essere definita come “primavera del cinema veneto”.

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Duelli verbali e psicologia. È il western alla Pozzan

Il regista vicentino ha scoperto un'attrice al mercato di Marostica

A Marcesina arrivano i cowboys. Il grande sole rosso, il film western di Stefano Pozzan è ai blocchi di partenza. «Girare un film western ambientato nell´altopiano di Asiago era un sogno che avevo da tanto nel cassetto - spiega il regista - alla Mostra del cinema due anni fa sono riuscito a parlarne anche con Aurelio De Laurentis, che mi ha dato consigli utili perché questo film si potesse realizzare».
Il progetto del film ha conquistato diversi piccoli produttori cinematografici, che hanno voluto unire le forze per rendere realtà il progetto di Pozzan. E così, dopo Il grande silenzio, girato nel 1967 a Cortina da Sergio Corbucci, il Veneto avrà un suo secondo western. «Stiamo iniziando in questi giorni la costruzione delle scenografie - spiega Pozzan - ci vorranno tre mesi per preparare il tutto.

Le riprese inizieranno lunedì 4 giugno e dureranno cinque settimane. Gli esterni saranno girati sulla Piana di Marcésina: è impressionante la somiglianza tra il panorama dell´altopiano di Asiago e quello della Virginia del 1850. Gli interni invece saranno costruiti a Cinecittà».
Supportato dalla Vicenza Film Commission, il film racconterà la storia di un figlio che ritorna al paese natale per l´omicidio del padre. «Parlerà di intolleranza e razzismo, di pregiudizi e incomprensioni - continua Pozzan - tornando in città il ragazzo vivrà dei flashback che ripercorreranno il rapporto conflittuale con il padre, sfociato nell´abbandono del figlio per assecondare un amore scomodo con una ragazza indiana».

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“Terre Rosse” a... ruba negli Usa e ora arriva a Washington

CINEMA. Un´altra soddisfazione a livello internazionale per il film a bassissimo costo realizzato da Dennis Dellai e ambientato nel Vicentino

THIENE. La qualifica di internazionale se l´era già guadagnata con i passaggi a Praga, Marsiglia e in Florida. Adesso “Terre Rosse”, che si appresta a tornare sugli schermi d´oltreoceano, diventa ufficialmente un “caso”. Il 25 aprile il film del thienese Dennis Dellai sarà proiettato all´ambasciata italiana a Washington grazie all´Italian Cultural Institute, che nel ciclo dedicato al cinema tricolore propone classici come “Amarcord”, “Nuovo Cinema Paradiso” e “Amici miei”.Un´ulteriore conferma per un piccolo miracolo, costato meno di 20 mila euro e finito pure nelle mani dell´attore Nicholas Cage. La data scelta per la première washingtoniana non è casuale, dato che la storia d´amore tra la maestra partigiana e il brillante funzionario del ministero fascista si intreccia con le vicende della Resistenza nell´Alto Vicentino.Fin qui nulla di strano, a parte il fatto che per un cineasta di casa nostra e il suo manipolo di appassionati “vendere” (si fa per dire...) un film negli States è come portare il ghiaccio in Alaska. Ma la particolarità della vicenda sta nel fatto che il lungometraggio tratto dal libro di Flavio Pizzato attraversa per la seconda volta l´Atlantico dentro una busta, destinazione la capitale nordamericana. Sì, perché la copia spedita tempo fa è misteriosamente sparita dagli archivi dell´istituto di cultura. Non si sa se censurata da un funzionario dalle idee maccartiste o finita nel salotto di qualche cinefilo yankee, forse rapito dagli occhi verdi della protagonista Anna Bellato, oppure dagli scenari della Pedemontana. Quel che è certo che è “Terre Rosse” (che in Italia ha raggiunto quasi 70 sale e venduto 5 mila dvd) continua a destare interesse anche nel Paese di Spielberg e Tarantino. P.MUT.

Il gironale di Vicenza - mercoledì 29 febbraio 2012 – SPETTACOLI – Pagina 64

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