Le produzioni vicentine allo spazio della Regione del Veneto alla Mostra del cinema all'hotel Excelsior

foto venezia per web

Da Il Giornale di Vicenza *SABATO 02 SETTEMBRE 2023

Vicenza film commission: La "rinascita" dall'indebitamento e il Rinascimento di Bellini

Ovazione per "800 giorni" Il film sui sequestri in Venetoconquista il pubblico al LidoALESSANDRA DALL'IGNAVenezia Cinque minuti di applausi e standing ovation alla première del film "800giorni" del regista vicentino Dennis Dellai, proiettato ieri sera nella multisala Astradel Lido davanti a un'affollata platea di addetti ai lavori e rappresentanti delleistituzioni dopo essere stato presentato nel primo pomeriggio nello spazio della Regione del Veneto alla Mostra del cinema all'hotel Excelsior. La convincente e accurata ricostruzione della stagione dei sequestri in Italia e nel Veneto haemozionato il pubblico, trascinandolo nella dolorosa epoca che tra gli anni '80 e '90sconvolse il Paese, e in particolare il Vicentino, colpendo anche i giovani, come haben sottolineato il film. Il lungometraggio, prodotto da Pietro Sottoriva e daProgetto Cinema, è liberamente ispirato alla vicenda di Carlo Celadon, rimastonelle mani della 'ndrangheta per 831 giorni. E nonostante non raccontidirettamente la vicenda personale dell'allora 18enne arzignanese, il riuscitobinomio di fiction e verità storica restituisce perfettamente la sofferenza dellaprigionia, l'agonia di amici e familiari e la complessità delle trattative per la liberazione. Merito del meticoloso lavoro di ricerca sudocumenti, testimonianze e video e della ricostruzione di ambienti e oggetti effettuata da Dellai e dalla squadra di Progetto Cinema. Edella prova del cast, buona parte del quale composta da attori non professionisti tra cui i giovani Matteo Dal Ponte e Marta Dal Santoche ricoprono i ruoli del rapito e della sua fidanzata, ma anche con nomi celebri quali Fabio Testi e Vasco Mirandola. La scelta diguardare alla vicenda con gli occhi della giovane Maria, catapultata in un complesso gioco di poteri e inizialmente impotente di fronteallo scorrere dei giorni, è stata la chiave per aiutare gli spettatori a entrare in empatia con la vicenda.Sui titoli di coda, il fragorosoapplauso è stato interrotto improvvisamente dalla sorpresa di ascoltare l'audio originale che Carlo Celadon invitò alla sua famiglia perimplorare il padre Candido di pagare il riscatto. «Questo film ha avuto una gestazione difficile ma grazie alla mia squadra che ha datol'anima e a un gruppo di imprenditori sensibili che ha scelto di sostenerci, siamo finalmente qui a presentarlo» ha affermato emozionatoDellai. Entrambi gli appuntamenti sono stati presentati da Alessandro Comin, inviato del Giornale di Vicenza alla Mostra del cinema. Lapellicola arriverà ora sul grande schermo con anteprime già sold out a fine settembre a Breganze.Prima proiezione Il cast, la troupe e lasquadra di produzione del film "800giorni" sul palcoscenico dell'Astra al Lido.

Ovazione per "800 giorni". Il film sui sequestri in Veneto conquista il pubblico al Lido

Venezia Cinque minuti di applausi e standing ovation alla première del film "800giorni" del regista vicentino Dennis Dellai, proiettato ieri sera nella multisala Astradel Lido davanti a un'affollata platea di addetti ai lavori e rappresentanti delleistituzioni dopo essere stato presentato nel primo pomeriggio nello spazio dellaRegione del Veneto alla Mostra del cinema all'hotel Excelsior. La convincente eaccurata ricostruzione della stagione dei sequestri in Italia e nel Veneto haemozionato il pubblico, trascinandolo nella dolorosa epoca che tra gli anni '80 e '90sconvolse il Paese, e in particolare il Vicentino, colpendo anche i giovani, come haben sottolineato il film. Il lungometraggio, prodotto da Pietro Sottoriva e daProgetto Cinema, è liberamente ispirato alla vicenda di Carlo Celadon, rimastonelle mani della 'ndrangheta per 831 giorni. E nonostante non raccontidirettamente la vicenda personale dell'allora 18enne arzignanese, il riuscito binomio di fiction e verità storica restituisce perfettamente la sofferenza dellaprigionia, l'agonia di amici e familiari e la complessità delle trattative per la liberazione. Merito del meticoloso lavoro di ricerca sudocumenti, testimonianze e video e della ricostruzione di ambienti e oggetti effettuata da Dellai e dalla squadra di Progetto Cinema. Edella prova del cast, buona parte del quale composta da attori non professionisti tra cui i giovani Matteo Dal Ponte e Marta Dal Santoche ricoprono i ruoli del rapito e della sua fidanzata, ma anche con nomi celebri quali Fabio Testi e Vasco Mirandola. La scelta diguardare alla vicenda con gli occhi della giovane Maria, catapultata in un complesso gioco di poteri e inizialmente impotente di fronteallo scorrere dei giorni, è stata la chiave per aiutare gli spettatori a entrare in empatia con la vicenda.Sui titoli di coda, il fragorosoapplauso è stato interrotto improvvisamente dalla sorpresa di ascoltare l'audio originale che Carlo Celadon invitò alla sua famiglia perimplorare il padre Candido di pagare il riscatto. «Questo film ha avuto una gestazione difficile ma grazie alla mia squadra che ha datol'anima e a un gruppo di imprenditori sensibili che ha scelto di sostenerci, siamo finalmente qui a presentarlo» ha affermato emozionatoDellai. Entrambi gli appuntamenti sono stati presentati da Alessandro Comin, inviato del Giornale di Vicenza alla Mostra del cinema. Lapellicola arriverà ora sul grande schermo con anteprime già sold out a fine settembre a Breganze.Prima proiezione Il cast, la troupe e lasquadra di produzione del film "800giorni" sul palcoscenico dell'Astra al Lido.

 Articoli: ALESSANDRA DALL'IGNA  per @Il Giornale di Vicenza

 

The Heysel Drama - La serie dedicata alla tragedia dell'Heysel presentata alla Festa del Cinema di Roma

Saranno presentati sabato 22 ottobre alla Festa del Cinema di Roma i primi due episodi della serie documentaria di Jan Verheyene Jean Philippe Leclaire. La scorsa primavera girate due intreviste anche a Bassano del Grappa.

 heysel.05.22foto @Vicenza Film Commission

 

DA IL CORRIERE DEL VENETO, 26.4.22

La tragedia di Heysel diventa un docu-film su Netflix: le famiglie venete raccontano le vittime
La troupe è stata a Bassano fino a qualche giorno fa: «Non si può dimenticare»
di Raffaella Forin
C’è anche Bassano del Grappa (Vicenza) tra i protagonisti del nuovo docu-film «The Heysel drama» che sarà trasmesso su Netflix a ridosso delle partire del prossimo mondiale di calcio in Qatar. Una delle sette puntate è infatti dedicata interamente alla città e ai due bassanesi che con altre 37 persone morirono nella tragedia avvenuta nello stadio belga Heysel il 29 maggio 1985, poco prima del fischio d’inizio della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool. Una serie televisiva (Produzione Scope Pictures; Co-produzione italiana Palomar) con la quale il regista Jan Verheyen vuole lanciare un messaggio contro la violenza negli stadi.

Le interviste
Le riprese bassanesi si sono concluse nei giorni scorsi. Le telecamere della troupe franco-belga si sono accese a palazzo Sturm, nel chiostro del museo civico, nella libreria Palazzo Roberti, con interviste all’ex calciatore Massimo Briaschi – il vicentino era in campo quella sera militando nella squadra della Juventus - ad Alberta Bizzotto, moglie di Amedeo Spolaore deceduto nello stadio con Mario Ronchi, e mamma dell’allora giovanissimo Giuseppe, che rimase ferito, all’ortopedico Giovanni Costacurta e al giornalista Domenico Lazzarotto che si trovava sugli spalti ed è anche uno degli autori del libro «1985 Heysel – 2015 Per non dimenticare» scritto, nel trentennale del triste anniversario, a sei mani con l’arbitro bassanese Luigi Agnolin, mancato nel 2018, e il giornalista Luca Pozza. Proprio il volume ha ispirato la realizzazione del filmato.

Immagini surreali
È una storia che parla molto bassanese quella avvenuta 37 anni fa. «Quelle immagini quasi surreali rimarranno indelebili nella nostra mente – ricorda Lazzarotto, che ha seguito le riprese in città – È ancora vivo il ricordo delle 39 persone morte in quella mattanza, 32 delle quali italiane, e delle oltre 600 rimaste ferite. Nei tumulti provocati dagli hoolligans inglesi in quella maledetta curva “Z” morirono anche l’imprenditore Ronchi e il dentista Spolaore, che facevano parte di una comitiva di appassionati partita dalla città del Grappa e dal Bassanese. Entrambi erano volati a Bruxelles con amici e conoscenti. Con Spolaore c’era anche il giovane figlio Giuseppe che, sebbene ferito, riuscì a salvarsi». Immagini e sensazioni che ancora oggi fanno rabbrividire i presenti e che Bassano non ha mai dimenticato. «Dopo 30 anni, decidemmo di scrivere un libro per raccontare quella mattanza, ma soprattutto per ribadire un concetto ai giovani che frequentano gli stadi: il calcio è sport e vita, non violenza e morte - sottolinea Lazzarotto – che ora viene ripreso in questo docu –film. Certo, non cancellerà altre immagini, quelle impietose di chi ha vissuto quel dramma che avrebbe dovuto essere una festa sportiva ed invece, in una manciata di minuti, si è trasformato in una delle più gravi tragedie del mondo sportivo. È bene che a raccontarla, anche dopo tanti anni, siano le voci delle famiglie degli stessi sfortunati protagonisti o chi c’era quella sera, nella speranza che il messaggio contro la violenza sia ancora più forte».

Il Teatro Olimpico di Vicenza sul tappeto rosso degli Oscar

teatro oscar

VICENZA. Una sorpresa da "red carpet", da tappeto rosso, per i vicentini che stanotte, davanti alla tivù, alla maratona elettorale hanno preferito quella della cerimonia degli Oscar in diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles. Ad un certo punto della trasmissione, iniziata alle due di notte in Italia, e proseguita per tre ore, sullo schermo è comparso il Teatro Olimpico ricostruito in 3D. Il gioiello vicentino del Palladio, infatti, è stato scelto come scenografia della performance del cantante Sufjan Stevens per "Mystery Of Love"; una delle canzoni della colonna sonora del film di Luca Guadagnino "Chiamami col tuo nome" .

La pellicola del regista italiano ha ottenuto una bella vittoria per la migliore sceneggiatura non originale di James Ivory. Il film era candidato in quattro categorie miglior film, migliore attore protagonista, miglior canzone e migliore sceneggiatura adattata. 

 

Fonte Il Giornale di Vicenza

Film Commission e Dedalo Minosse promossi a Venezia

Focus anche sulle attività audiovisive per promuovere il territorio

Oggi negli spazi della Regione Veneto all’Hotel Excelsior,due importanti appuntamenti riguardano Vicenza.


Alle 10.30 la nuova edizione del premio Dedalo Minosse Cinema è presentata da Marcella Gabbiani e Giorgio Scianca direttori del premio. La prima edizione si è svolta a Vicenza dall’8 all’11 giugno, organizzata dall'Associazione Liberi Architetti e dall'Ordine degli Architetti di Vicenza, ospitata al Palladio Museum- Palazzo Barbaran. Non si sono solo proiettati i film vincitori ma si sono tenute conversazioni e videoproiezioni a contenuto specifico ed incontri professionali per architetti a cura dell’ Ordine. Tutto per investigare sul rapporto architettura-cinemacorposamente scandagliato nel catalogo redatto da Scianca e Steve Della Casa, La recita dell'architetto (Svpress) che ha intercettato 1583 film in cui compare un architetto.
Eora?Unanno e rotti dopo la stampa i film sono diventati 1800, svela Scianca in una cordiale conversazione. Il discorso dunque continua. E coraggiosamente il Premio intende svilupparlo uscendo dall’ambito italiano per aprirlo a un respiro internazionale, magari dedicando ciascuna edizione a una nazione “ospite”. D’altro canto tra le Proiezioni Speciali della Mostra c’è Rem, in attesissima prima mondiale (sala Volpi 9 settembre alle 17.30; 10 settembre 16.45): è il ritratto di uno dei più grandi architetti viventi, Rem Koohlaas, per la regia del figlio Tomas impegnato nella “visione ravvicinata” del modo di lavorare del padre e di chi abita le sue ideazioni. Poiché Koohlaas sr. è stato direttore della Biennale Architettura 2014 è probabile che nel film si trovino immagini relative. Il che riconduce alla vocazione di Dedalo Minosse Cinema di costituire un tramite agibile (come la passerella di Christo sul Lago d’Iseo) tra i Giardini della Biennale e il Lido della Mostra.


Oggi all’Excelsior, ma ore 15, è di scena anche la Vicenza Film Commission guidata da Vladimiro Riva, con una panoramica sulle attività per agevolare le produzioni audiovisive e promuovere l’immagine del territorio. In ambito televisivo si annoverano la serie Di padre in figlia (Rai 1), le puntate seguitissime di Ulisse, il piacere della scoperta - con Alberto Angela a Villa Fracanzan Piovene, nell’Altopiano asiaghese, al Teatro Olimpico - Voyager (Rai 2) ai Castelli di Giulietta e Romeo e Easy Driver (Rai 1) a Bassano. Alla serie britannica The Grand Tour è stata servita in tempi stretti (Brexit o non Brexit) una Piazza dei Signori gremita divulgata da The Guardian e Daily Mail; le teleimmagini andranno in onda in autunno.In ambito lungometraggi è attesa l’uscita autunnale di Diminuta, film brasiliano di Bruno Saglia girato ad Asiago, e a febbraio di Mamma o papà con la coppia Cortellesi- Albanese girato nel Vicentino da Riccardo Milani. All’incontro intervengono anche autori vicentini: Dennis Dellai, confortato dai molti spettatori del suo Oscar, e Luca Immesi che con il suo Le guerre horrende in postproduzione ha già ottenuto il Premio Leone di Vetro. Grande interesse, infine, per il Festival del Corto, patrocinato dal Comune di Vicenza e ospitato in varie sedi cittadine, che sarà presentato alla presenza del noto critico Valerio Caprara che collabora all’organizzazione.

DA IL GIORNALE DI VICENZA

 

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