Dalla Palestina a Vicenza: “Al Quds” un corto da premio

Se Bassano ultimamente ha ospitato le riprese di numerosi film, ora tocca al Monte Grappa trasformarsi in set cinematografico. Una troupe di giovani sta infatti girando il cortometraggio “Running wild”, operazione resa possibile dalla vittoria a un concorso indetto dal Centro sperimentale di cinematografia di Roma che mirava a premiare progetti che parlino del futuro.


Sotto la guida del regista Alberto Scapin lavorano due attori di vaglia: Thierry Toscan, italo-francese, rivelazione per “Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello nel 2008; Dave Barlown, di origine veneziana, impegnato a teatro e anche nelle fiction “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia”.
Il film sarà proiettato nella mostra “Unicità d'Italia"; che inaugurerà il 30 maggio al Palazzo delle esposizioni di Roma e che fa parte del programma ufficiale della presidenza del Consiglio dei ministri per le celebrazioni dell'Unità.


Lo stesso gruppo di lavoro aveva realizzato due anni fa il corto “La legna del vecio” (diretto da Pietro Parolin), per conto di Sky cinema, canale sul quale è ripetutamente andato in onda. Lì l'ambiente della montagna era rappresentato attraverso un episodio che si narra avvenuto nel passato: un montanaro, stanco di subire furti dalla legnaia, inserisce una spoletta in un ciocco in modo da individuare il proprietario della stufa nel quale finisce la refurtiva. In “Running wild”, invece, che si gira fra il Pian dei noseari, Cima Grappa e Valle Santa Felicita, il tema è il confronto-scontro fra l'accelerazione della vita quotidiana e i ritmi ancestrali della natura, analizzato attraverso un ciclista high-tech e molto competitivo, che rimane ferito scalando il Grappa, e un malgaro, che lo accoglie e lo cura facendogli scoprire sapori antichi e contatto con la terra. Protagonista molto efficace anche un caprone addomesticato, di nome Elvis, che nella finzione provoca la rovinosa caduta della bici.


Fonte Il Giornale di Vicenza, 5 luglio 2011

CASTING PER PROGETTO DI CINEMA SPERIMENTALE

VISIO ABSOLUTA - CASTING www.visioabsoluta.com
PROGETTO DI CINEMA SPERIMENTALE di GIORGIO VIALI per un LUNGOMETRAGGIO

CASTING:
SI CERCANO  3 ATTRICI.
Inviare Foto Recenti e Dati a: casting@visioabsoluta.com
LOCATION:  ARZIGNANO - VICENZA
COMPENSO: NON E' PREVISTO COMPENSO
PROGETTO ZERO BUDGET

Ruoli Ricercati:

PROTAGONISTA: donna, 25-30 anni, corporatura normale esile,
altezza 1.70 - 1.80
PERSONAGGIO: donna, 25-30 anni, corporatura normale, altezza 1.65
- 1.75
PERSONAGGIO: donna, 30-35 anni, corporatura normale, altezza 1.70
- 1.80

Inviare Foto Recenti e Dati a: casting@visioabsoluta.com


Il nuovo film di Budina sugli schermi anche in Italia

 Da luglio “Balkan Bazar” del regista albanese-bassanese

Il regista Edmond Budina

BASSANO
Approda sugli schermi italiani il nuovo film di Edmond Budina, il regista albanese che da anni vive e lavora a Bassano. Ai primi di luglio infatti distribuito, dalla Mediaple Italia (che l'ha prodotto con l'EraFin Albania), “Balkan Bazar”, prima produzione ufficiale italo-albanese , che vede Budina tornare dietro la macchina da presa dopo il felice esordio di “Lettere al vento”, 2002.
“Balkan Bazar”, film che potrebbe essere inserito nella locandina di Operaestate, è un'appassionante quanto surreale commedia che trae spunto da fatti realmente accaduti durante il conflitto greco-albanese, avvenuto agli inizi degli anni Quaranta, a seguito del quale è stato aperto un lungo contenzioso, ancora in corso, riguardante la questione dei cimiteri di guerra per i militari caduti nei territori a sud dell'Albania. Il tutto in una “Ballata balcanica”, come dice il titolo, i vecchi rancori e i fantasmi del passato, riaffiorano nel presente, generando situazioni comiche a volte assurde, altre grottesche e surreali, tipiche dello stile dell'autore e regista.
Da segnalare che “Balkan Bazar” è stato già distribuito, da aprile, in Albania dove ha stabilito un record assoluto in termini di spettatori. A.F.
    IL GIORNALE DI VICENZA Giovedì 16 Giugno 2011 SPETTACOLI, pagina 50

Valentina Forti con un contributo di Vicenza Film Commission per una Tesi da 110 e lode.

 

LE ARCHITETTURE PALLADIANE DI VICENZA e PROVINCIA

COME LOCATION DI FILM

Laureanda: VALENTINA FORTI di Brescia

Relatore: Ch.mo Prof. Furio Reggente

Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia

Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti dello Spettacolo

Da qualche anno il nostro lavoro ha attirato l’attenzione anche di alcune Università grazie all’impegno di professori e studenti che sperimentano nuove proposte che arrivano dal mondo del lavoro e del quotidiano e a cui va sicuramente il nostro plauso.

L’ultima in ordine di tempo è stata appunto Valentina Forti di Brescia, brava e determinata fin dal nostro primo incontro telefonico la quale ha raggiunto qualche mese fa il 110 con lode con la tesi “Le Architetture palladiane di Vicenza e provincia come location di film”.

Una proposta decisamente innovativa e gratificante anche per il lavoro che stiamo cercando di portare avanti ed una sfida anche per Valentina che è una ragazza molto preparata,seria, educata che ci ha subito colpito per la sua gentilezza ed educazione, ma soprattutto per la sua determinazione. Abbiamo avuto un solo incontro nella nostra sede e poi grazie a mail e telefono la dott.ssa Valentina Forti è riuscita a raccogliere anche il nostro contributo insieme a tante altre informazioni che hanno composto questo lavoro e coronato il suo percorso di studi.

Auguriamo a Valentina tanta fortuna e ovviamente un lavoro che la possa gratificare pienamente. Non abbiamo dubbi che questo possa accadere perché Valentina  … vale.

In bocca al lupo!

Film Festival da Gallio ad Asiago alla ricerca del salto di qualità

CINEMA. Quest'anno la quindicesima edizione della rassegna presieduta da Greco e dedicata alle opere prime italiane
Accordo fra i due comuni dell'Altopiano per puntare al decollo di una manifestazione già promettente quanto a qualità
Il Gallio Film Festival si sposta ad Asiago. Dopo 14 anni il festival del cinema italiano opere prime lascia la sala del Cineghel, il cinema parrocchiale di Gallio dove è nato, ed “emigra” al Lux, sempre parrocchiale ma di Asiago. Una scelta che ha destato qualche perplessità sia nel centro altopianese che tra i cinefili. Anche perché il festival galliese otteneva sempre una discreta risposta di pubblico; l'anno scorso sono stati staccati oltre 1500 biglietti nei nove giorni di proiezioni. E la parrocchia, come conferma lo stesso parroco don Laudario Dal Bianco, aveva dato la stessa disponibilità dei locali come da 14 anni da questa parte.
Pare che fosse proprio la rilassata atmosfera montana estiva una delle chiavi del successo del festival come ha più volte ribadito il presidente Emidio Greco, regista di “L'invenzione di Morel”, di “Il Consiglio d'Egitto” e di “Una storia semplice”. «La rassegna galliese è un palcoscenico dove giovani autori si possono mettere in luce e confrontare con i loro colleghi – spiega Greco -. Un incontro fra nuovi protagonisti del cinema italiano che si svolge in un ambiente rilassato, ripulito dalle frivolezze che possono distogliere l'attenzione dai lungometraggi».
Molti sceneggiatori, registri e attori hanno preso il volo da Gallio, primo su tutti Giorgio Diritti che nel 2006 ha partecipato al festival vincendo il premio di migliore film con “Il vento fa il suo giro”. Anche Fabrizio Bentivoglio ha scelto Gallio come rampa di lancio come registra presentando la sua pellicola “Lascia perdere Johnny”. Il festival poteva contare su un cast”di organizzatori e giurati che, oltre a Emidio Greco, includeva i registi Gianluca Arcopinto e Fabio Rosi, gli attori Lino Capolicchio e Sandra Ceccarelli, lo scrittore Piersandro Pallavicini, il montatore Paolo Cottignola e il giornalista Michele Serra.
Perché allora la “defezione” verso i lidi asiaghesi? «Perché, nonostante tutto, il festival in 14 anni non è riuscito a decollare trovando una sua identità – sostiene il sindaco di Gallio Pino Rossi –. Quindi si è scelto di cercare una collaborazione con Asiago per far fare un salto di qualità importante a questo festival che meritava più attenzione e più sostegno anche economico da parte delle istituzioni preposte».
«Asiago da tempo voleva creare un evento cinematografico importante, tanto che da tre anni esiste una collaborazione fattiva con la Mostra di Venezia e con il suo direttore Marco Müller – spiega per parte sua l'assessore alla cultura di Asiago Roberto Rigoni –. Però con questo voglio sottolineare che non si deve interpretare il cambiamento di sede del festival come un'usurpazione di Asiago bensì come una collaborazione produttiva per aumentare il target della manifestazione e il suo prestigio».
Gerardo Rigoni
IL GIORNALE DI VICENZA 6 giugno 2011

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