Araceli, addio alle pellicole I film si vedranno col digitale

TECNOLOGIE. Ieri sera l´inaugurazione, sono stati spesi oltre 70 mila euro con i fondi regionali

Don Graziani (Acec): «Nel 2014 passaggio assicurato per 12 sale»

Addio pellicole. Con rimpianto e, soprattutto, con un velo di polemiche. Il passaggio al digitale è costato. E molto, per i cinema parrocchiali, ma anche per le altre sale che non potevano contare su grossi finanziamenti come è accaduto all´Odeon di corso Palladio, storica sala che ha lanciato un allarme alla fine della scorsa estate. Da allora, ed era trascorso oltre un anno dal primo grido di aiuto lanciato dall´Acec, c´è stata una legge regionale che ha messo a disposizione una prima trance di 300 mila euro. Una parte sono stati distribuiti anche nel Vicentino. Non certo sufficienti, al punto che molti direttori artistici o meglio addetti alla produzione, si sono dovuti rimboccare le maniche per trovare in modo di trovare i fondi necessari per dire addio alle pellicole.

«Ormai non si trovano più - ammette Fabio Costa del cinema Araceli - le grosse case di distribuzione sono tutte sul digitale e a dicembre sarà la! fine. Noi ci siamo rimboccati le maniche, prima chiedendo un finanziamento in banca, che ci ha impiegato quasi un anno a darci una risposta, poi abbiamo aumentato in piccola parte i biglietti d´ingresso e studiato un sistema di tessere che permette agli spettatori di scegliere i film che vogliono vedere e, infine, da Venezia sono arrivati 26 mila euro. Tutto questo ci ha permesso di acquistare un´apparecchiatura all´avanguardia con un Open Sky satellitare che, almeno per ora, nessuno possiede in città».

E ieri sera è iniziata la nuova programmazione : in calendario alle 20.45: “La scelta di Barbara” del regista Christian Petzold, che ha vinto l´Orso d´Argento a Berlino lo scorso anno, in sala c´erano i volontari, mons. Lino Genero e il delegato Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) del Veneto, don Alessio Graziani.

I cinema parrocchiali aderenti all´associazione nella diocesi sono 20. Dopo Sandr! igo e Breganze, l´Araceli è il terzo che si dota di imp! ianto digitale. La digitalizzazione ci sarà a breve anche per la sala Martinovich di Bassano e per la parrocchiale di Cartigliano. In attesa del contributo regionale nel 2013 dovrebbero avere la possibilità di passare al nuovo sistema entro l´anno le sale di Isola, Camisano, i Salesiani di Schio, Malo e Santa Bertilla di Vicenza.

«Il passaggio al digitale - spiega don Alessio Graziani- è sicuramente una svolta epocale, i cui costi elevati costringeranno sicuramente molte piccoli cinema a chiudere o a rivedere la loro attività. Il contributo della Regione è stato essenziale per permettere almeno alle sale più vitali di continuare la loro attività, il loro servizio culturale e aggregativo sul territorio. Nel Vicentino almeno 12 sale dovrebbero riuscire a passare al digitale entro la fine del 2014, quando la pellicola in 35 mm andrà definitivamente in pensione. Le altre - conclude don Alessio - speriamo non siano costrette a chiudere, ma possano continuare! a lavorare proponendo piccole rassegne cinematografiche acquisendo i diritti dei film e utilizzando altri metodi legali di proiezione e, soprattutto, completando quella trasformazione da “cinema parrocchiale” a “sala delle comunità” che l´Acec da tempo auspica».

© IL GIORNALE DI VICENZA

Il Giornale di Vicenza Clic  venerdì 22 marzo 2013 – CRONACA – Pagina 24

Bando per la selezione di progetti cinematografici nell'ambito della cooperazione tra la Fondazione CSC e l'ANCINE

La Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (Fondazione CSC), con finalità di alta formazione e di ricerca nel campo della cinematografia, in iniziativa congiunta con l'Agenzia Brasiliana per il Cinema (ANCINE) - in riferimento all'intesa raggiunta con la Direzione Generale per il Cinema (DGC) presso il Ministero per il Beni e le Attività Culturali (MIBAC) sintetizzata nel Protocollo di cooperazione firmato il 15 novembre 2012 - bandiscono un concorso a sostegno dello sviluppo di tre progetti di film lungometraggi a prioritario sfruttamento cinematografico.

link

La guerra “raccontabile” dell´avvocato viaggiatore

NCONTRI. Passato e presente, atrocità e voglia di raccontare: lavoro di forte impatto emotivo
Ecco il Vietnam mai visto
Enzo Pancera
Franco Lovato è tornato dall´Asia con materiali che, dopo il cinefestival veneziano, sono la base di “Echi di pianto dall´Indocina francese” e di un nuovo dvd
Franco Lovato in un viaggio in Vietnam: l´avvocato di Cornedo è già stato al cinefestival di Venezia| Gnor Seng, nipote di Pol Pot| Cina, anni ´60: Nhem En inviato a un corso di cinematografia
Il racconto di guerra ha radici antiche nell´epica e connessioni ravvicinate nelle testimonianze personali, nelle corrispondenze giornalistiche. Ma la guerra è davvero raccontabile? I sopravvissuti spesso si rifugiano nel silenzio. La comunicazione è un impulso vitale, l´abbrutimento bellico è la negazione della vita. Quali parole possono rendere una tale devastazione? «Quando non si ragiona più, quando sei impaurito, quando il cervello è ottenebrato dalla paura e dalla bestialità trattenevo il fiato, adesso muoio dicevo, e cercavo di tenere il più possibile l´aria dentro i miei polmoni, perché mi sembrava, trattenendo l´aria, di trattenere anche la vita» rammentava Mario Rigoni Stern a Marco Paolini davanti alla cinepresa di Carlo Mazzacurati. Il cinema narrativo (l´immersione esistenziale tocca più del referto documentario), unendo la crudezza dell´immagine e l´aggressione dei suoni, può dare la sensazione dell´essere in balia di una distruzione smisurata, insieme preordinata e casuale.
Scorrono nella memoria la prima mezz´ora di Salvate il soldato Ryan (Spielberg), gli assalti-massacro di Orizzonti di gloria e l´offensiva del Tet in Full Metal Jacket (Kubrick), alcune sequenze di Forrest Gump (Zemeckis), Vittorie perdute (Post), Il cacciatore (Cimino), Apocalypse Now (Coppola), Platoon (Stone), Hamburger Hill (Irvin).
Non è un caso che quasi tutti i titoli affiorati riguardino il Vietnam. La conversazione sulla difficoltà, ma anche sulla doverosa necessità, di raccontare il massacro è intrecciata con Franco Lovato. Avvocato di Cornedo, grande viaggiatore in quanto esperto di diritto commerciale internazionale, interessato alla storia vietnamita non per competenza d´età - è ben più giovane dei ventenni nel ´68 - ma perché toccato, fin dai tempi della scuola, dall´incontro con ragazzi vietnamiti approdati negli ´80 in Italia dopo terribili viaggi in mare (boat people) intrapresi da famiglie a disagio nella riunificazione nordvietnamita.
Quel contatto "vicentino" si è dilatato con numerosi viaggi in Vietnam e nel sud-est asiatico. Frutto di quelle esperienze è stato il libro Il dramma del conflitto vietnamita. Le atrocità del passato e quel che resta pubblicato nel 2012 da Caosfera Edizioni con il concorso del giornalista Giannino Danieli, presente alla conversazione. Il libro, in maniera succinta ma puntuale e ricca d´immagini, fornisce un quadro riassuntivo del conflitto. In allegato reca un dvd con preziosi documenti filmati che sono stati proiettati nell´ambito della Mostra del cinema di Venezia lo scorso settembre.
Franco Lovato, ma ora sta per uscire ben altro.
Sì la Videoproduzioni SGI di Torino - Società Generale dell´Immagine, accreditata Rai, fornitrice ad esempio di materiali per la creatura di Minoli La storia siamo noi - sta per pubblicare Echi di pianto dall´Indocina francese un volume molto ampio destinato a una diffusione internazionale, che reca in copertina una foto di Ennio Jacobucci, eroico fotoreporter ora scomparso, rimasto da solo nei momenti più caldi della guerra e arrivato a un palmo dal premio Pulitzer. Coautore anche in questo caso Giannino Danieli prezioso e accanito nelle indagini d´archivio. Al libro si affiancherà un documentario con immagini e incontri inediti che sarà presentato alla prossima Mostra di Venezia.
Sul documentario quindi è d´obbligo la riservatezza. Ma cosa può anticiparci del libro?
Una dolorosa e ignorata storia vicentina connessa al dramma vietnamita. Luigi Albanese, nato a Cereda di Cornedo Vicentino ed emigrato nei ´50 a Seattle con la famiglia che tuttora vi risiede, richiamato alle armi è andato a combattere in Vietnam nell´agosto del ´66, nel 7° Cavalleggeri della Prima Divisione di Cavalleria per morire ventenne il primo dicembre dello stesso anno. Battendosi altruisticamente contro i cecchini per salvare i compagni, aggiunge Giannino, ricevendo alla memoria la Medal of Honour, riconoscimento ben più significativo della decorazione Purple Heart.
Ma il campo d´indagine è più ampio del Vietnam.
Infatti. Spesso non è stato per nulla facile investigare, e talvolta non privo di rischi. Il giornalista ficcanaso non riscuote simpatia. Ma battendo vie traverse e accampando disinteressate finalità "storiche" ho potuto raccogliere in Cambogia, con vari operatori, immagini portatrici di indiscutibili verità e fare incontri che hanno lasciato in me segni indelebili.
Esempio?
Thun So Eun, alto funzionario del governo di Pol Pot - che aveva pianificato la riduzione della popolazione ostile alla sua dittatura disseminando nei villaggi le piramidi di teschi ancora oggi visibili - che in una pausa della conversazione m´invita a non ritenere definitivamente chiusa la parabola dei khmer rossi. E poi il colloquio con Gnor Seng nipote di Pol Pot, appartenente a un ramo non allineato della famiglia. E il resoconto di Ha Thi Nga che, ferita e creduta morta, assiste alla geometrica distribuzione dei corpi, anche di parenti stretti, imposta dai khmer rossi per meglio perpetrare il massacro nel villaggio di Ba Chuc il 18 aprile 1978. E soprattutto l´atmosfera sospesa del presente in cui convivono massacratori e superstiti forse per l´elaborazione indotta dagli indirizzi filosofico-religiosi orientali.
Franco e Giannino non dovete sforzarvi oltre per attirare l´attenzione: quando possiamo metter le mani sul libro?
Tra un paio di settimane la SGI ci consegna le copie. La presentazione alla Libreria Galla, probabilmente il 18 aprile anniversario della strage di Ba Chuc.
@IL GIORNALE DI VICENZA 21/3/2013

Palladio assassinato in una cava e la fantasia vola fino ad Atlantide

CINEMA. Al Primavera una sala gremita e festante per la prima dell´atteso lungometraggio realizzato a Vicenza
Il regista Luca Occhi fa partire la sua storia a Nanto, dove il sommo architetto viene ucciso. Poi, dalla California, un salto fino a oggi...
Enzo Pancera
VICENZA
Anche la sala ha il nome giusto: un lavoro fatto da una brigata di giovani animati da entusiasmo incontenibile e presentato al preannuncio della bella stagione, ha avuto la cornice ideale al Cinema Teatro Primavera. Sala piena piena di pubblico, ugualmente giovane, accorso alla prima proiezione su grande schermo del film I guardiani di Atlantide facendo man bassa delle copie in dvd disponibili al botteghino esaurendole in breve.
Il lungometraggio era atteso da tempo. Luca Occhi, regista e sceneggiatore, nonché produttore, col marchio Eyes Production condiviso con babbo Pierluigi, e poi montatore e curatore degli effetti speciali, ci ha lavorato per anni. È riuscito a mettere insieme un cast attoriale e tecnico di volontari tutt´altro che improvvisati, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Vicenza e "il gentile aiuto" di Vicenza film Commission, la cortese ospitalità di privati ed enti per le ambientazioni.
La storia ora è finalmente di dominio pubblico. Si inizia nel 1580, nelle cave di Nanto, dove il grande architetto Andrea Palladio (udite, udite) è assassinato da un oscuro killer. Il salto ai giorni nostri è anche nei luoghi californiani del cinema dove Michele Caneva (Matteo Zandonà) è cascatore col nome d´arte Mike. Una telefonata lo fa tornare nella natia Vicenza resagli ostica dalla storia finita male con la bella Paola (Elisa Balzarini). Percorso viale Roma e il corso (su bmx con salti "da mato", davanti ai Caramba, ma trattasi di stuntman) chi trova Mike dal notaio Di Pietro (Enzo Africano) che l´ha convocato? Ma Paola! Dello scomparso comune amico Gabriele entrambi devono sentire le ultime volontà. Che tirano in ballo tre misteriose pietre provenienti dall´ancor più misteriosa Atlantide. In biblioteca la coppia litigarella si chiarisce un po´ le idee e poi, sulla traccia di Palladio - l´ultimo, sembra, ad aver posseduto le tre pietre assieme - va a cercare i preziosi sassetti prima sulla torre Bissara poi nelle segreto sotto la Basilica e da qui è un succedersi di agguati, di sette (Guardiani della Saggezza, del Coraggio, della Forza), di corpo a corpo, pistolettate, minacce da voce cavernosamente vibrante (di Daniele Berardi) e rendiconto finale che reca solo lievi danni a Villa Cordellina Lombardi.
La storia è allegramente scombiccherata. Il "mistero" di Andrea Palladio (Andrea di Pietro, anzi Di Pietro, come l´ex onorevole Tonino) resta tale. Lo amplificano le tavole sui titoli di coda di Miguel Velasquez che associano alle "tre pietre" Mosè, Alessandro Magno, Annibale, i Polo, Cristoforo Colombo etc. Tutto ciò, assieme all´ultima inquadratura, potrebbe dare la stura a sequel e prequel come se piovesse.
Ovvio che sarebbe fuori luogo non stare al gioco delle picaresche trovate mentre conviene apprezzare l´ingegnoso impiego degli spazi che riesce a Occhi. Si potrà semmai rilevare, individuando margini di miglioramento per le prossime imprese del giovane autore, che i dialoghi avrebbero potuto essere sfrondati da ovvietà e resi ancor più mordenti affinandone la pur presente ironia. Nè è il caso di sottolineare che sbrigative espressioni potrebbero far ritenere non solo stilisticamente palladiana la Cordellina. La confezione anche per merito di trucchi ed effetti - più Diabolik che Indiana Jones - sostiene adeguatamente le convenzioni del genere avventuroso. Protagonisti e cast tecnico polivalente meritano ogni incoraggiamento.
Il film sarà ora proiettato in altri luoghi del territorio anzi chiunque sia interessato a ospitare una proiezione può mettersi in contatto con Luca Occhi scoprendone la cordiale disponibilità. A seguire le uscite festivaliere (e chissà quali altre avventure...).
@IL GIORNALE DI VICENZA

IL NUOVO FILM DI RODOLFO BISATTI : VOCI NEL BUIO

MERCOLEDI’ 20 MARZO 2013 ore 21,00CINEMA TEATRO ARACELI

SARANNO PRESENTI IL REGISTA E GLI ATTORI

Produzione: Una Cooproduzione Italo Slovena: Kineofilm – Gianluca Arcopinto – Arkadema filmcon il contributo del Fondo per l’Audiovisivo FVG e del Slovenski Filmski Center.Distributore per l’Italia Pablo film.

voci vicenza light

MENZIONE D’ONOREGIURIA DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI MURCIA IBAFF“El Jurado Internacional del Festival Internacional de la Ciudad de Murcia compuesto por Ignacio Oliva (director de cine), Jorge Yglesias (director de la Escuela de Cine de Cuba de San José de los Baños) y Mohamed Laid Madiouni (Director del Festival de cine de Cartago) ha decidido por unanimidad hacerte entrega de una Mención de Honor por vuestra película "Voci bel buio" "por estructurar el film de una manera muy equilibrada sin cometer excesos formales. La misma estructura justifica la mención. Es una película en la que se muestran muchos temas políticos, sociales y humanos como el sufrimiento de un conflicto con la familia o la lejanía con el país natal sin el exceso propagandístico ni la excesiva dramatización.”

Il regista Padovano firma il suo quarto lungometraggio “VOCI NEL BUIO”  Anche in questo caso un film provocatorio sulla crisi consumata tra le mura domestiche. In questo film c’è il rovesciamento degli stereotipi sociali a cui il cinema e la televisione ci hanno abituato. Per esempio la disabilità è vista non come minorazione ma risorsa creativa alla quale attingere per avviarsi verso un nuovo modo di vivere.

L’UNESCO ha riconosciuto nel gruppo creato da Bisatti un punto di riferimento per lo sviluppo della Carta dei Diritti della Comunicazione patrocinando il laboratorio V.A.M. (Video Alfabetizzazione Multisensoriale) che si prefigge di combattere il video analfabetismo.

Note dell’autore:“Questo è un film disobbediente: disobbedisce alle regole del cinema commerciale, disobbedisce alle norme del cinema d'autore, alle categorie e ai generi. Pur essendo fatto da molte inquadrature non è inquadrabile.” Rodolfo Bisatti

PER OGNI ULTERIORE INFORMAZIONE UFFICIO STAMPA KINEOFILM secretary@kineofilm.it  tel 3398646377

Cerca nel sito

Dove siamo

MappaVicenzaItalia-small

Traduttore automatico

itfrdehiptrues