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Categoria: Notizie da Vicenza Film Commission
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Creato: Lunedì, 04 Aprile 2016 09:56
Working Title Film Festival: contribuisci al crowdfunding!
È cominciata la campagna di crowdfunding (raccolta fondi online) di Working Title Film Festival - festival del cinema del lavoro, che si terrà a Vicenza dal 27 aprile al 1 maggio 2016. Il primo festival di cinema a Vicenza, e un evento nazionale sul cinema del lavoro. L'obiettivo degli organizzatori è di raggiungere 5.000 euro di contributi “dal basso” entro il 25 aprile, sulla piattaforma Eppela.
Info pratiche: come contribuire
Per contribuire c'è tempo fino al 25 aprile circa: per farlo ci vuole la carta di credito. Bisogna andare a questo link: https://www.eppela.com/it/projects/7542-working-title-film-festival.
Poi, cliccare sul bottone giallo "contribuisci" sulla destra e scegliere una delle modalità di contributo. Si può dare una delle somme prestabilite (fino a 100 euro) in cambio di alcune ricompense (t-shirt e borsetta di tela del festival, biglietti e abbonamenti per le proiezioni) ma anche, selezionando l'ultima opzione a fondo pagina, scegliere di "supportare il progetto senza richiedere ricompense". In questo caso si può donare anche più di 100 euro.
Inoltre i sostenitori saranno ringraziati sul sito: www.workingtitlefilmfestival.it
e sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/WorkingTitleFilmFestival
Cinque giorni di film, audiodoc, fotografia, dibattito
Al centro dell'evento ci sarà una selezione di film documentari, di finzione e di animazione e di narrazioni seriali di recente produzione. La scelta è stata dettata dall’alta qualità artistica e dalla capacità di affrontare il tema del lavoro con punti di vista, estetiche, stili originali.
Il festival è modulare: mette in dialogo il linguaggio audiovisivo, che avrà il suo luogo deputato al Cinema Primavera, con la fotografia e l’audiodocumentario, allestiti a Exworks, ex officina riconvertita in luogo per l’arte e il lavoro creativo. Il terzo tassello è costituito dal confronto a più voci fra le varie anime del lavoro freelance, indipendente e creativo, nella cornice del Polo giovani B55.
Working Title Film Festival è promosso da tre soggetti: le associazioni Lies, laboratorio dell'inchiesta economica e sociale, e Ispida, attiva in ambito teatrale e culturale, e Exworks, un nuovo spazio di lavoro ed espositivo per professionisti delle arti visive e del design nato presso Zerogloss design store a Vicenza.
Il video di lancio
Il lancio del crowdfunding è accompagnato da un video, interpretato dall'attore Davide Dolores, che ironizza sul mondo del lavoro precario e sulla scarsa considerazione riservata ai lavori creativi e intellettuali. Il video si può vedere in alto nella pagina della raccolta fondi:
https://www.eppela.com/it/projects/7542-working-title-film-festival
Perché questo progetto
«Working Title è un festival cinematografico che ambisce a ridare centralità e senso al discorso sul lavoro – spiega la direttrice artistica Marina Resta, filmmaker e ideatrice del concept del festival insieme al giornalista Giulio Todescan – Mai come in questa epoca il lavoro è pervasivo, non ha limiti di tempo né di spazio, ma allo stesso tempo mancano occasioni di riflessione e confronto sul senso che questa trasformazione produce nella vita quotidiana delle persone. Le nuove generazioni hanno assistito allo sgretolamento delle vecchie sicurezze e si affacciano a un mondo del lavoro reso frammentato e precario da crisi economica e riforme legislative. Ma la necessità di inventarsi un lavoro che non c’è può diventare la spinta a creare nuovi modelli economici, culturali e sociali in grado di trasformare la condanna della precarietà in un’opportunità. Da questi presupposti nasce l’urgenza di un appuntamento che, a partire dai film, generi momenti di confronto aperto a tutta la cittadinanza di Vicenza ma potenzialmente replicabile in altre città».
Working Title, nel gergo cinematografico, è il titolo di lavorazione di un film: «Abbiamo scelto questo nome – spiegano i promotori – per la sua ambivalenza semantica che riporta sia al tema della provvisorietà propria del lavoro di questa epoca, sia al cinema come mezzo privilegiato di racconto».
Contribuisci al CROWDFUNDING di WORKING TITLE FILM FESTIVAL, il primo festival del cinema del lavoro, a Vicenza dal 27 aprile al 1 maggio 2016 (clicca qui!)
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Categoria: Comunicati stampa
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Creato: Martedì, 15 Marzo 2016 16:02

La serie racconta le avventure di quattro ragazze adolescenti che fanno amicizia sul web e fondano una band, per poi incontrarsi realmente in vista di un concerto.
Si terranno a Vicenza martedì 22 e mercoledì 23 marzo dalle 14 alle 18 al Polo Giovani B55 (Contrà Barche 55) i provini per la preselezione delle protagoniste di “Io credo che lassù”, la nuova serie web prodotta da Rai Fiction e Tempesta s.r.l., incentrata sulla storia di un gruppo di adolescenti. Il casting, dopo le recenti tappe di Torino e Napoli, sarà realizzato nel capoluogo berico in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale e ha l’obiettivo di preselezionare in tutta Italia ragazze tra i 14 e 18 anni per il ruolo delle quattro protagoniste e degli altri personaggi. 9 le puntate previste, da 10 minuti ciascuna, che verranno girate a Bologna e dintorni nell’arco di tre settimane, da fine giugno/inizio luglio. Il lavoro delle ragazze, come quello di tutti coloro che parteciperanno alla produzione, sarà retribuito. Per partecipare ai provini, della durata di circa 5 minuti ciascuno, sarà sufficiente presentarsi al B55 nei giorni e negli orari stabiliti. Tutte le partecipanti dovranno essere accompagnati da un genitore o da chi ne fa le veci.
Per informazioni: email iocredochelassucasting@gmail.com, www.iocredochelassu.rai.it
Diretta da Duccio Chiarini, la web serie nasce da un gioco online che ha coinvolto migliaia di ragazze tra i 14 e i 17 anni, di tutte le etnie e di tutte le tipologie fisiche e caratteriali, provenienti da tutto il territorio nazionale. Un’iniziativa che ha dato vita ad una community in cui le giocatrici si sono divertite a rispondere alle domande della produzione, raccontandosi e riflettendo sulle proprie esperienze. A partire dai loro contributi, due sceneggiatrici hanno costruito una storia che racconta di quattro ragazze adolescenti – Elena, Ludovica, Giusy e Noemi – che fanno amicizia sul web e, unite dalla passione per la musica, decidono di fondare una band. L’occasione di incontrarsi sarà un concerto-contest, per la cui preparazione le quattro si riuniranno in una casa in montagna. Dal virtuale al reale, un incontro che darà inizio a una serie di avventure che le faranno divertire, disperare, gioire e crescere.
Sin dalla prima produzione, “Corpo Celeste” di Alice Rohrwacher, i film de La Tempesta - che tra gli altri ha prodotto “Le meraviglie” sempre della Rohrwacher, vincitore del gran premio della giuria a Cannes 2014 - esplorano il delicato e decisivo momento dell’adolescenza. Un progetto, quello della casa di produzione bolognese, che vuole coinvolgere una parte di società generalmente inascoltata, a partire sì dai contributi degli adolescenti stessi, ma anche dalla scelta di renderli partecipi di aspetti creativi come la scrittura dei testi e la produzione delle musiche.
Info per le partecipanti:
La Tempesta s.r.l.
email iocredochelassucasting@gmail.com
www.iocredochelassu.rai.it
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Categoria: Rassegna stampa
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Creato: Lunedì, 01 Febbraio 2016 14:58

IFC – l’associazione Italian Film Commissions accoglie con soddisfazione l’approvazione del DDL del Cinema, dell’Audiovisivo e dello Spettacolo che riconosce il ruolo delle Film Commission regionali quali imprescindibili attori della filiera audiovisiva nazionale.
L’art. 4 del DDL afferma che “lo Stato riconosce il ruolo e l’attività delle commissioni di promozione del cinema, così dette Film Commission (...) previste dagli ordinamenti regionali, nel rispetto dei requisiti previsti a livello internazionale e comunitario”. Le regioni quindi riconoscono le Film Commission quali organismi creati per favorire “la promozione del territorio sostenendo lo sviluppo economico e culturale dell’industria audiovisiva ”.
Sono precisate nel comma 4 le azioni delle Film Commission: “A tal fine detti organismi offrono assistenza amministrativa e logistica alle imprese audiovisive che decidono di operare sul territorio regionale, sostengono le iniziative cinematografiche e audiovisive che hanno luogo sul territorio regionale , la formazione artistica, tecnica e organizzativa degli operatori residenti sul territorio regionale, promuovono attività dirette a rafforzare l’attrattività territoriale per lo sviluppo di iniziative ed attività nel campo del cinema e dell’audiovisivo. ”
Stefania Ippoliti, Presidente di IFC è soddisfatta: “ Per la nostra associazione il DDL rappresenta un traguardo raggiunto: da anni si dimostra quotidianamente che le Film Commission sono una realtà imprescindibile per chi vuole fare cinema e audiovisivi in Italia; il nostro riconoscimento nella legge nazionale è fondamentale per rendere più efficace la nostra azione, più stabili ed incisive le nostre strutture e siamo certi che questo riconoscimento consentirà di valorizzare ancora di più i nostri territori”. “Con il nuovo decreto – interviene Cristina Priarone, Vice-Presidente – l’attività strategica e multiforme svolta dalle nostre strutture, che spazia dal supporto alle produzioni a promozione, formazione e internazionalizzazione del settore audiovisivo, trova in questo riconoscimento nuova forza per il raggiungimento degli obiettivi futuri e l’ottenimento di risorse strategiche.” Aggiunge Nevina Satta, Vice Presidente: “E’ importante inoltre sottolineare che nel DDL venga ribadito il fondamentale compito svolto dalle Film Commission di “gestione di appositi fondi di sostegno economico del settore, stanziati tramite la regione o la provincia autonoma, dericvanti anche da fondi comunitari: con le Film Commission si sta costruendo un modello amministrativo virtuoso ed efficace, che trova strade legittime e nuove di valorizzazione dei territori attraverso l’impegno dei fondi europei in progetti originali”.
Infine l’art. 4 sottolinea che il ruolo svolto dalle regioni a sostegno dell’imprenditoria cinematografica ed audiovisiva attraverso convenzioni con il sistema bancario , atte a favorire l’accesso al credito a tasso agevolato.
Il Coordinamento esprime un vivissimo ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto negli anni dai predecessori, dai soci, e un particolare ringraziamento per l’impegno profuso dal Ministro Franceschini, alla Direzione Generale Cinema del Mibact, alla Senatrice De Giorgi per il raggiungimento di questo importante obiettivo.
Roma, 30.01.2016 www.italianfilmcommissions.it link COMUNICATO DEL MIBACT
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Categoria: Rassegna stampa
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Creato: Venerdì, 15 Gennaio 2016 10:08
C’è stato fermento generale nei primi giorni di giugno dello scorso anno a Cima Ekar, la montagna che ospita i telescopi di INAF Osservatorio Astronomico di Padova: la sede era infatti stata scelta da Giuseppe Tornatore per girare al telescopio Copernico alcune scene del suo ultimo film, La Corrispondenza, dopo che il regista, Premio Oscar per il film Nuovo Cinema Paradiso e premiato con quattro David di Donatello per altrettante pellicole, aveva personalmente effettuato un sopralluogo qualche mese prima.

Da subito, il piano osservativo, con la preponderante presenza del telescopio e della sovrastante cupola emisferica, è apparso quale ideale scena per alcune delle riprese del film, trasformandosi per un paio di giorni in un set cinematografico. La “macchina organizzativa” era di dimensioni ciclopiche: sulla piccola strada montana che conduce a Cima Ekar sono saliti enormi mezzi, con generatori di corrente, strumentazione di ogni genere e camerini per gli attori: una visione davvero surreale di questo luogo tipicamente tranquillo e isolato!
In effetti, INAF, in particolare l’Osservatorio Astronomico di Padova con i suoi strumenti di Asiago, i più grandi telescopi ottici sul suolo italiano, ha fornito al Maestro un’ambientazione non solo verosimile, come generalmente richiesto da un cineasta, ma addirittura vera. Tornatore per girare alcune scene tra due astrofisici, una giovane e bella dottoranda e il suo innamorato scomparso non poteva trovare un luogo più realistico e al contempo suggestivo come Cima Ekar.
Al telescopio e nella sala di controllo sono state girate alcune scene con la protagonista femminile del racconto, Amy, interpretata da Olga Kurylenko. Tutto il lavoro di preparazione della scena doveva culminare con le riprese vere e proprie, da effettuare durante le poche decine di minuti crepuscolari, che delimitano la fine del giorno e l’inizio della notte, per poter avere la giusta luce in telecamera ma soprattutto per poter rendere veritiero il racconto di come avvenga l’osservazione al telescopio. Questo forse è l’aspetto che più ci ha colpiti: il dialogo che si è instaurato tra noi astronomi e tecnici, presenti in cupola durante le riprese, e Tornatore per rendere realistico l’impianto scenico e rigoroso il racconto da un punto di vista scientifico.
Nulla poteva essere lasciato al caso: dal modo in cui Amy sale la scala per avvicinare l’occhio all’oculare del telescopio, alla reale posizione che doveva avere lo strumento per puntare quel particolare resto di supernova. Ma chi ha visto i precedenti film di Tornatore conosce la cura del dettaglio e il racconto poetico ma preciso con il quale questo grande regista tesse le sue trame. Vedere però il regista al lavoro è stata per noi tutti una bella esperienza e un’opportunità per guardare con occhi nuovi il nostro telescopio.
FONTE: http://www.media.inaf.it/
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Categoria: Rassegna stampa
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Creato: Lunedì, 11 Gennaio 2016 10:07
