Ciak, da lunedì Heather diventa regista a Vicenza

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 08 Maggio 2009

IL PRIMO FILM DELLA PARISI. Quattro settimane di riprese in città e provincia: un “Saranno famosi” in salsa veneta

Ciak, da lunedì Heather diventa regista a Vicenza

«Qui sono i miei amori, mi piace come lavorate. Una storia di giovani. Avremo anche il teatro Olimpico»

Per una donna solare com’è Heather Parisi debuttare alla regia con un film che si intitola “Blindmaze”, Labirinto cieco, sembra una contraddizione. Perché se c’è una che ha idee chiare e determinazione è proprio lei, la ragazza bionda di Disco Bambina oggi quarantanovenne alle prese con la terza parte della sua vita.
Quella che ha messo radici a Vicenza, dopo un’adolescenza trascorsa in California e una giovinezza esplosa a Roma, in Tv. Parisi da lunedì gira: il primo ciak alla stamperia Busato a S.Lucia. Poi quattro settimane con una troupe di 60 persone, di cui una quindicina sono attori: il nome forse più noto è Tommaso Ragno, volto teatrale prestato al cinema dal 1997, con “Tutti già per terra" e nel 2007 protagonista di “L’uomo privato”.
Nel cast figurano anche la quattordicenne Rebecca Parisi, primogenita della regista, prima ginnasio nella capitale, che farà la spola per vestire i panni di una delle giovani in cerca di un futuro; e così anche Guendalina Anzolin, figlia del compagno di Heather, l’imprenditore vicentino della concia Umberto Maria Anzolin con cui fa coppia da 4 anni. Ecco perché la showgirl ha scelto la città del Palladio: «Qui sono i miei amori, mi sono scoperta innamorata del Veneto, dove ci sono tante somiglianze con gli americani. A Roma dicono “famo, annamo,”: qui invece si fa e si lavora sul serio».
Accanto al sindaco Achille Variati, che ospita in municipio la presentazione del film, si rischia lo scivolone: Heather inneggia all’amicizia berico-americana, indica le due bandiere in sala giunta e Variati la ferma pensando ai No Dal Molin. «Achille, ho detto qualcosa che non va?» fa lei di rimando. La tranquillizzano e illustra il copione: è opera sua, ci pensava dal 1997 qua! nto buttò giù una storia intitolata “Passepartout”. Da allora il progetto di indagare sul mondo giovanile non l’ha più lasciata: “Blindmaze” saranno 85 minuti di incontri, sogni e tonfi in una scuola di teatro-danza che non esiste («ma si potrebbe aprirla a Vicenza»).
Dieci ragazzi che si dibattono tra immaturità, paure, desideri, un “Saranno famosi” in chiave veneta con ritmo - garantisce Parisi - americano, «che taglia, passa via, ma non cede alle parolacce e alla droga». Storie vere dall’ esito lieto ma non mieloso, che sono un po’ specchio del suo vissuto adolescenziale, un po’ frutto delle osservazioni nelle piazze del Veneto. Gli echi sono mitologici: Minosse, il filo di Arianna, le prove della vita. Variati si dice «colpito dal fatto che questi giovani scoprono la fatica e il sacrificio».
Alla grazia travolgente di Heather lui non ha resistito se è vero che in quattro e quattr’otto le ha concesso - salvo un passaggio in Giunta e ai Musei civici - il teatro Olimpico per le riprese: dal 18 la troupe calcherà le scene dove la Parisi è stata folgorata dalle porte di Tebe. Il consorzio Vicenzaè e Film commission hanno sostenuto la produzione, guidata dall’ottimo Franco Bocca Geisi (suoi “Fame chimica” e “Fuga dal call cente r”) per Orda d’oro film e da Enzo Coluccio per Ardaco srl, nella ricerca delle location più risparmiose: così si girerà in un maneggio di Altavilla, nella sede mosaicata della Trend concessa da Pino Bisazza, a villa Cordellina prestata dalla Provincia, a ponte San Michele e in centro storico ma senza intralcio per il traffico.
Una scena anche all’ospedale S.Bortolo di sabato ad ambulatori chiusi, un’altra alla Società di Mutuo Soccorso all’Odeon, una al cimitero monumentale. Nel cast anche due ballerini di Madonna e ...bicchieri di Durello a fare da testimonial.

I Love Colli Berici - un romanzo pronto per essere trasformato in un film

Da una guida turistica a un romanzo il passo, in fondo, è breve. E così, l’idea originaria del presidente e del consigliere delegato del consorzio Vicenza è, Dino Secco e Vladimiro Riva, di pubblicare una guida dettagliata sui Colli Berici è stata trasformata da Marino Smiderle, giornalista del Giornale di Vicenza, in un racconto intrigante, i cui capitoli si dipanano nelle vie, nei fiumi, nelle piazze, nelle ville, nei colli, appunti, di tutti quei comuni che fanno parte del comprensorio dei Berici. Ad arricchire la storia narrata ci ha poi pensato Cesare Gerolimetto, con le sue splendide fotografie.
Il romanzo, "I love Colli Berici", edito da Teamwork Rimini, grazie all’intervento di Vicenza è, per i tipi della Tipografia Campisi, è stato presentato ieri nella sede vicentina del consorzio turistico.
La storia prende le mosse da un atterraggio di fortuna al Dal Molin. A bordo c’era un lord inglese originariamente diretto in Toscana, in quello che Oltremanica chiamano Chiantishire. Per caso, dunque, si imbatte in quella meraviglia poco pubblicizzata che sono i colli Berici e, da quel momento in poi, la sua esistenza subirà diversi scossoni, a cominciare da un malandrino colpo di fulmine per finire in un intrigo internazionale.
Ce n’è per tutti i gusti, con il fascino dei colli Berici a fare da magico sfondo.
Il libro è in vendita presso l'ufficio Iat in Piazza Matteotti.

L'invito di Vicenza Film Commission, rivolto ai produttori cinematografici, è quello di trasformare questo romanzo in un film: la trama è intrigante, le location bellissime...

6/4/2009

Bollywood-Vicenza: nasce il sodalizio

Da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Lunedì 24 Novembre 2008

SE NE PARLA ALLA FIERA ITALIANA A MUMBAI.
Oggi e mercoledì nella presentazione di “Destinazione Italia” Enit e Vicenza é raccontano l’esperienza del maxi set

Bollywood-Vicenza
Nasce il sodalizio

di Nicoletta Martelletto

Kambakkht Ishq a Villa Cordellina Lombardi - Vicenza Film Commission

Sembrava uno scherzetto quello dei film indiani nel vicentino. C’era chi non ci aveva scommesso due soldi. Chi aveva definito come indegna la presenza dei quad e delle moto in piazza dei Signori. “Kanbakth Ishq” ovvero “Incredible love”, il film della Nadiadwala Grandson Entertainement girato tra settembre ed ottobre anche nel Vicentino, si è rivelato più potente di spot e investimenti pubblicitari mai tentati prima: le architetture palladiane e non, che hanno fatto da sfondo alla storia d’amore tra due star del calibro di Akshay Kumar e Kareena Kapoor, stanno per fare il giro del mondo, insieme alle immagini di Silvester Stallone che ha partecipato alla prima parte del film.
Potrebbe essere l’avvio di una nuova stagione per le quinte vicentine: proprio stamane a New Delhi, in India sotto i riflettori c’è anche Vicenza. All’interno dei dieci giorni che da qualche anno promuovono la cultura, il turismo e d i prodotti italiani in India, c’è un convegno in cui Carla Padovan del Consorzio Vicenza è, su incarico del direttore Vladimiro Riva, parlerà di Vicenza come possibile partnership di Bollywood, la più grande industria cinematografica del mondo, dopo aver ospitato l’importante produzione e il regista Sabir Khan. Accanto a lei Matteo Marzotto, vicentino di grande famiglia imprenditoriale che in estate è stato nominato nuovo presidente dell’Enit, l’ente del turismo che promuove l’Italia nel mondo.

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Ultimo ciak in piazza. E il set indiano sgomma

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Martedì 7 Ottobre 2008

IL FILM DI BOLLYWOOD. Concluse le riprese di “Incredible love” con una incredibile scena

Ultimo ciak in piazza
E il set indiano sgomma

“Kanbakth Ishq” ovvero “Incredible love” è il titolo del film. Incredibile set, quello messo in piedi ieri di prima mattina in piazza dei Signori dove è planata la produzione della Nadiadwala Grandson Entertainement, una della case cinematografiche più solide di Bollywood. Guidata dal produttore Sajid Nadiadwala, che fa questo mestiere da tre generazioni, la Nge ha scelto Vicenza per alcune scene del film in cui ha recitato anche Silvester Stallone.
Dieci giorni di riprese, 200 attori e 50 comparse locali, un indotto di quasi 2 milioni di euro: la storia d’amore tra uno stuntman e una modella ha portato un bel po’ di scompiglio a Sandrigo, in villa Cordellina a Montecchio Maggiore (dove domenica sono intervenuti i carabinieri per arginare i fans indiani arrivati da tutto il Triveneto) e ieri sulle quinte della Basilica Palladiana, in città. Qui la pavimentazione di piazza dei Signori ha provato un’esperienza inedita, che si spera non lasci tracce: un ricorrersi di moto e quad senza precedenti. L’obiettivo era anche filmare un cartello stradale di Vicenza sullo sfondo della Basilica: così il nome della città palladiana farò il giro del mondo. Tra accelerate e tragitti a tutto gas, si è compiuta la storia tra i protagonisti - Akshay Kumar e Kareena Kapoor - che sono autentiche star nel loro Paese. L’ultimo ciak in serata, da oggi l’imponente set si scioglie. N.M.

Bollywood sbarca a Vicenza e Venezia

Da "Il Gazzettino" di Domenica 5 ottobre 2008

Bollywood sbarca a Vicenza e Venezia

In Veneto il set di un kolossal musical-romantico indiano

di Giuseppe Pietrobelli

L'attrice più famosa (e pagata) di un popolo che ha raggiunto il miliardo di persone se ne sta tranquillamente seduta su una poltroncina nel giardino di Villa Cordellina Lombardi. Assaggia il suo pasto indiano, contenuto in un vassoio in plastica, con la levità civettuola e vagamente annoiata della diva che deve condividere la vita di tutti i comuni mortali, alias attriccette, comparse, ballerini, cameramen, inservienti, truccatori e costumisti, che se ne stanno un po' dovunque. Gli italiani assieme ai francesi, gli inglesi assieme agli indiani.
Siedono sulle scale, stanno in piedi accanto alle aiuole, si riparano dal sole sotto le volte delle vecchie scuderie, mangiano iltandooricon le mani, ma con eleganza simil-anglosassone.

Non c'è posa nei gesti di Kareena Kapoor, 28 anni compiuti da una settimana, figlia e nipote d'arte, eroina di "Incredible Love", l'amore incredibile che viene messo in scena a due passi dal castello di Giulietta e Romeo, davanti alla cinepresa da uno dei principali produttori della Bollywood asiatica, potenza economica e di affari che può far impallidire Hollywood. Il vestitino nero attillatissimo è una confutazione estetica delle educande di tutto il mondo. Mani perfette. Un sorriso abbagliante, ma alquanto controllato. Occhi neri che lampeggiano. Scarpe rosa-shocking con il tacco alto. Gentilmente, la star indica la sua vicina: «Questa è Amrita, la mia rivale in amore...». Poi ci pensa la body-guard a ricordare, inflessibile. «She's eating».

Sta mangiando, si sta riposando dalle fatiche del set arrivato da Los Angeles che ha scelto Vicenza (e Venezia) quali luoghi magici delle riprese italiane, prima di terminare il lavoro in India, dove decine di milioni di spettatori sono in attesa di vedere, a primavera, il kolossal musical-romantico che li farà piangere e gridare dalla compartecipazione emotiva nei cinema variopinti di Delhi, Calcutta e Bombay. Per non parlare degli indiani che vivono in tutto il mondo (una ventina di milioni) e che attendono con ansia le storie ormai globalizzate che miscelano con sapienza diversi scenari planetari. È per questo che la troupe è sbarcata a Vicenza in pompa magna, almeno duecento tra attori, comparse, tecnici, autisti. Ad accoglierla gli annunci di marketing turistico lanciati dall'amministrazione provinciale di Vicenza che ha messo a disposizione gratuitamente la villa nota per la sobria, entusiasmante bellezza delle sue architetture, centro di incontri, dibattiti e studi. In cambio si attende di riceverne una pubblicità che faccia conoscere in Asia un angolo della terra veneta che combatte per sopravvivere all'aggressione inarrestabile dei capannoni e della casette a schiera.

Ma sarà così o ci penseranno le stelle e strisce a sovrapporsi, in una finzione cinematografica, ai dolci colli Berici? È vero che lunedì tutti si trasferiranno in Piazza dei Signori a girare emozionanti inseguimenti con la moto sotto la Basilica Palladiana, diretti dall'ex stuntman Franco Salamon (ha lavorato per le riprese in Italia de "Il gladiatore"). È vero che si sta cercando in città una chiesa dove ambientare una scena del musical. Ma Vicenza rischia di restare nel cono d'ombra della grande America o di Venezia. Infatti, per le scene girate al liceo Quadri, dove è stato simulato un ospedale da guerra, sono state affisse insegne di un imprecisato Saint Martin Hospital, ovviamente non italiano.

E anche ciò che si può ammirare nel giardino di Villa Cordellina potrebbe finire per essere soltanto, a sceneggiatura ultimata, una scintillante festa di matrimonio in una villa para-palladiana, al di là dell'oceano. «Ci hanno detto di vestirci come americani che vanno a un matrimonio» confessano le comparse. Infatti, il parco è una sinfonia di tavoli rotondi e gazebo attorno a un palco dove si esibiscono muscolosi giovanotti in tutti i tipi di danza. Nei vestiti degli invitati prevalgono il grigio e il bianco degli uomini, le tinte pastello e il blu che fanno tanto tenuta di gala della middle class americana. Predominano i capelli biondi, non la carnagione mediterranea.

Se e come Vicenza sarà citata lo si saprà a montaggio eseguito. Anche perchè Piazza San Marco a Venezia, l'Isola di San Giorgio e Burano sono pronte ad accogliere i lavoranti del kolossal indiano, ed è impensabile che non sia ancora una volta la Serenissima a fare la primadonna. A Vicenza comunque ci credono. E infatti hanno offerto collaborazione e disponibilità.

Il giardino è davvero di stupefacente bellezza, anche se il caos del set regna sovrano. I figuranti possono solo intuire la trama, anche perchè vedono la primattrice fare irruzione sulla pista da ballo, rubando il giovane e aitante marito alla sposa novella. Lui, Akhshay Kumar, una verà celebrità nel suo paese, adorato da milioni di ragazze, è un misto di fascino guascone e fanciullesco, incorniciato da un fisico palestrato.

Tutt'attorno si muovono i ballerini e i tavoli di prima fila sono occupati da avvenenti modelle (europee) chiamate a impersonare la parte delle amiche della sposa. Nella foresteria i camerini dei tre attori principali Kareema alias "Simrita", Akhshay alias "Viraj" e Aftab Shivdasani alias "Luck". Duecentosessanta persone lavorano per dieci ore, dalle 8 del mattino alla fine del pomeriggio. E all'organizzazione della produzione sul suolo patrio ci ha pensato, com'è prassi, una società italiana, la Scrix di Milano. Ha scritturato perfino alcuni orchestrali dell'Arena di Verona che fingono di suonare gli strumenti, visto che la musica sarà inserita direttamente nel sonoro, ma devono essere dei professionisti per rendere visivamente al meglio i movimenti.

«Qui giriamo la parte musicale» spiega Vikrcom Razdan, indiano, direttore di un film che sfiora il costo di 20 milioni di euro e che è prodotto dal colosso Nadiadwalw Grandson Entertainment, una delle tre più importanti major di Mumbi. Il regista Sabir Khan ha l'aspetto del ragazzo, con in testa un berretto sotto l'ombrellone che ripara la macchina da presa. Ad agosto, a Los Angeles, ha dato ordini perfino a Sylvester Stallone, star hollywoodiana che ha accettato di partecipare a questa pellicola bollywoodiana, in cui il protagonista "Viraj" fa lo stuntman dello stesso Stallone, prima di innamorarsi della bella "Simrita". Una storia tra America, Asia e Vecchia Europa che consuma il lieto fine a pochi chilometri dal castello di Giulietta e Romeo. Gli innamorati più famosi e infelici.

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