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- Creato: Mercoledì, 13 Novembre 2013 18:18
Non possiamo sognare una scritta bianca sulla collina di Monte Berico. Onestamente, no. I frati perderebbero la loro proverbiale mitezza. E alla Soprintendenza qualcuno avrebbe un infarto. Quella parola che regala un sogno, Hollywood, a caratteri bianchi alti 14 metri, sta bene dove sta: sulla collina di Los Angeles. Il nostro colle val bene il santuario. Eppure a Vicenza, da qualche anno in qua si sta verificando un piccolo-grande fenomeno, finora sfuggito alle analisi degli economisti: sempre più registi, sceneggiatori e troupe (tanti stranieri, molti orientali) scommettono sulla città del Palladio per i loro film. L´ultimo, in ordine di tempo, è quello cinese: ma ci sono stati anche coreani e indiani.
In questi cinque anni dolorosi di crisi, sono stati una ventina i film girati a Vicenza, con il sostegno del Consorzio “Vicenza è” e della Vicenza Film Commission. Venti non sono pochi, specie se rapportati a una provincia come la nostra. D´accordo, si tratta di spezzoni di film più o meno lunghi. Però le scenografie vicentine, come Goffredo Parise chiamava gli scorci palladiani, si prestano bene a fare da quinta a un film. Sta di fatto che il film cinese (hanno girato anche sulla terrazza della Basilica) doveva essere una riedizione di Vacanze romane, invece hanno cancellato Roma dalla sceneggiatura e hanno preferito restare a Vicenza. Chissà se si chiamerà Vacanze venete. Di certo i nuovi Gregory Peck e Audrey Hepburn hanno gli occhi a mandorla. Ormai anche il cinema è global: sono lontani i tempi de Il commissario Pepe di Scola oppure del Don Giovanni di Losey. E noi teniamoci il primato anti-crisi della nostra piccola VicenzHollywood.
da ANTONIO DI LORENZO @Il giornale di Vicenza
Attentato in piazza Duomo con morti e feriti
per fiction. Ieri sera a Montecchio sono state girate alcune scene della web-fiction “Dark Lady” del regista e produttore Tiziano Tescaro. Una spy story tutta al femminile - quasi interamente girata in Veneto, anche se ambientata in Siria - che dopo Schio, Bassano e Verona è approdata anche a Tel Aviv e Gerusalemme. Montecchio, però, è stata scelta per girare alcune scene clou dove era prevista della folla, approfittando del fatto che nello slargo in questi giorni è stato organizzato “Montecchio Festival Live”. La trama, infatti, prevede che proprio durante una festa la protagonista Wan Minelli, venga coinvolta in un attentato ad opera di un commando composto da quattro uomini e una donna. «Ma in questo caso - ha spiegato Tescaro - saranno due i finali dell´attentato: una meno cruenta ed un´altra, invece, dove ci saranno morti e feriti». Previsti anche esplosioni e colpi di mitraglietta. «Ma non sono stati veramente esplosi - ha continuato il regista - bensì saranno aggiunti in post produzione».
Come, del resto, per altre scene della web fiction che racconta la storia di una ragazza soldato italo-americana (impersonata dalla Minelli) inviata in missione in Italia per recuperare una formula chimica che scienziati corrotti stanno sperimentando per la Siria.
E ieri in serata la piazza trasformata in un set a cielo aperto e, soprattutto, la presenza di attori in tenuta militare, armati fino ai denti con mitragliatori e fucili Ak 47, ha attirato diversi montecchiani che, incuriositi, si sono fermati a guardare cosa stava accadendo.
Più di qualcuno ha deciso di fare delle foto o girare un breve video col cellulare. Molti sguardi erano diretti anche alla giovane Wan Minelli mentre “strangolava” senza paura un malcapitato attentatore, opportunamente truccato di rosso per simulare il sangue.
© IL GIORNALE DI VICENZA 12/10/2013
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