Fondo regionale per il cinema e l'audiovisivo - Anno 2010

Approvazione del Regolamento e del Bando per l’assegnazione del Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo. Legge regionale 9 ottobre 2009, n. 25 art. 19.

La Regione Veneto istituisce un Fondo a sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva quale strumento in grado di esercitare una efficace azione di attrazione nel territorio regionale delle produzioni cinematografiche nazionali ed internazionali e di sostegno allo sviluppo dell’industria cinematografica e audiovisiva con sede nel Veneto.

Un Regolamento stabilisce le modalità e i criteri per l’assegnazione del suddetto Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, e del relativo Bando per la presentazione delle domande.

Le istanze di accesso al Fondo per l’anno in corso e in fase di prima applicazione dovranno pervenire alla Regione, pena l’inammissibilità, entro il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto (ovvero entro il 26 aprile 2010) secondo le modalità previste nell’anzidetto Bando (Allegato B).
Va precisato che non farà fede il timbro dell’ufficio postale di spedizione.
Per l’anno in corso, valutate le ricadute economiche che le produzioni cinematografiche hanno nel territorio e considerato il budget disponibile, si ritiene di destinare la somma di € 600.000,00 per il sostegno alla produzione e di € 70.000,00 per lo sviluppo dell’industria cinematografica e audiovisiva con sede in Veneto.

Documenti scaricabili:

- Deliberazione della giunta regionale: DGR_708_15032010.pdf

- Regolamento (allegato A): DGR_708_15-03-2010_AllegatoA.pdf

- Bando (allegato B): DGR_708_15-03-2010_AllegatoB.pdf

Per ulteriori approfondimenti:

http://www.regione.veneto.it/Bandi+Avvisi+Concorsi/Bandi/Fondo+Regionale+Cinema+e+Audiovisivo.htm

Lo “schiaffo” di Ceron, violenza e cambiamento

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 19 Marzo 2010

CINEMA. Il corto di cinque minuti firmato dal regista vicentino sarà presentato al festival di Venezia di fine estate. Sei bambini protagonisti

Lo “schiaffo” di Ceron, violenza e cambiamento

«Contento di aver girato qui - dice il regista - splendide le location»

Sara Marangon
VICENZA
L’origamo di una colomba gialla, simbolo della pace. È questo l’oggetto che unisce le due storie de “Il mio primo schiaffo”. Due vite parallele, quelle raccontate dal regista vicentino Corrado Ceron, entrambe contraddistinte dalla violenza, ma anche dalla possibilità di cambiare. Il cortometraggio, della durata di circa 5 minuti, si divide tra un ambiente interno, una casa dove abita una coppia qualsiasi, e uno esterno, uno spazio di campagna dove un gruppo di bambini è intento a giocare. E se l’abitazione nasconde episodi di violenza reiterata tra marito (Giuseppe Li Vecchi, attore di Rai Fiction) e moglie (Miriam Marini), anche tra i ragazzini il germe della violenza inizia ad attecchire.
L’episodio scatenante è il bacio sulla guancia che Andrea Sperotto riceve dal Iulia Pavel mentre sta trasformato un foglio di carta in una colomba con la tecnica dell’origamo. Il gesto d’affetto non viene però digerito dal “bullo” Alberto Moresco che durante un gioco decide di punire l’amichetta con uno schiaffo, salvo poi rinchiuderla in un granaio. Sarà Andrea a liberarla, spalancando non solo le porte della “prigione”, ma anche quelle della speranza. Così, la colomba che era stata consegnata a Iulia, finisce tra le mani di Miriam Marini, ma il corto non svela se si tratti della giovane ragazzina diventata adulta o della madre della giovane attrice di Schio.
«Vedendo il corto c’è una domanda che resta sospesa: è possibile cambiare il destino?» si chiede il regista di Nanto, Corrado Ceron che per l’occasione ha coordinato un team di 7 tecnici e 8 attori. «Sono contento di aver girato “Il mio primo schiaffo” a Vicenza: è un territorio ancora vergine, ma che offre splendide location. Inoltre era la prima volta che mi trovavo a lavorare con dei ragazzini e devo dire che mi hanno stupito in positivo: si sono presentati alle riprese già con il copione imparato a memoria e non si sono mai lamentati del freddo di fine novembre che ha messo tutto il cast a dura prova».
I sei bambini protagonisti, lanciati da Alessandro e Mira Pozzato (selezionatori del cast), hanno tutti l’intenzione di proseguire la carriera cinematografica. Per il momento, però, i giovani talenti saranno impegnati con Ceron alla promozione del cortometraggio che, con la vittoria del concorso internazionale “Action for woman” (indetto dall’Istituto Luce di Cinecittà e promosso dalla camera dei Deputati, dal Consiglio d’Europa e da You Tube) ha strappato di diritto un biglietto per la 67° edizione della Mostra del Cinema di Venezia (dove parteciperà fuori concorso). Infine “Il mio primo schiaffo” sarà presente al Festival internazionale di Treviso “Ciak ! Junior”; tutto questo, però, senza dimenticare le sue radici.
Il corto di Ceron, infatti, era stato presentato in anteprima alla prima edizione del festival “Cinema d’Arte Provincia di Vicenza”, ideato da Mira Pizzato e Piergiorgio Piccoli con il sostegno dell’assessore provinciale alle Politiche giovanili, Andrea Pellizzari. Per questo, come annunciato ieri durante un incontro a palazzo Nievo con regista e protagonisti, venerdì 26 alle 20, “Il mio primo schiaffo” sarà proiettato anche al teatro di Thiene.

Film nel Veneto, fondi per le Commissioni

IL GIORNALE DI VICENZA

Mercoledì 17 Marzo 2010

VENEZIA. Le strutture provinciali si federano

Film nel Veneto, fondi per le Commissioni

«Un vivo apprezzamento per l’approvazione, da parte della Giunta Regionale - dice una nota di Vladimiro Riva, di Vicenza Film Commission - della deliberazione con la quale vengono definiti modalità e criteri per l’assegnazione del fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, che ammonta a 700 mila euro per il 2010, di cui alla legge regionale 9 ottobre 2009 n. 25, che prende atto della presenza delle film commission a livello locale. Si tratta di un percorso iniziato nel luglio 2005 con la costituzione del gruppo di lavoro voluto dalla Giunta per legiferare a livello di film commission e di cui ho fatto parte con VenetoCinemaPro».
«Ora aspettiamo il bando, con l’auspicio che i risultati possano arrivare quanto prima, magari prima dell’estate prossima. Proprio ieri si sono riunite a Rovigo le film commission di Padova, Verona, Polesine e Vicenza che hanno deciso di dare vita ad un coordinamento delle film commission del Veneto per riprendere la realizzazione di strumenti importanti quali la location guide e la production guide, oltre a quella degli attori, a suo tempo volute da Veneto film commission, l’ufficio regionale competente per coordinare e governare il settore».

Corti, YouTube promuove Ceron. Il suo film alla mostra di Venezia

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 06 Marzo 2010

CINEMA. Il lavoro era stato inserito fra i dieci finalisti da una giuria in cui figurava Tornatore

Corti, YouTube promuove Ceron. Il suo film alla mostra di Venezia

“Il mio primo schiaffo” sul tema cruciale della violenza alle donne

VICENZA
La 67a edizione della Mostra del Cinema di Venezia avrà un risvolto vicentino. A ridosso dell’8 marzo, giornata dedicata alle donne, è stato infatti reso noto che il cortometraggio dal titolo “Il mio primo schiaffo” del regista vicentino Corrado Ceron sha vinto il concorso internazionale “Action for Women” che metteva in palio la partecipazione alla kermesse veneziana il prossimo settembre 2010. “Il mio primo schiaffo” affronta il tema della violenza domestica alle donne. La trama sviluppa in parallelo la storia di due donne, un’adulta e una bambina, vittime del medesimo dramma.
Ma partiamo dall’inizio e andiamo indietro quasi di un anno. Lo scorso aprile la Provincia di Vicenza e Theama Teatro hanno organizzato, in collaborazione con Asolo Art film festival, la prima edizione del festival “! ;Cinema d'Arte Provincia di Vicenza”, ideato da Mira Topcieva Pozzato e Piergiorgio Piccoli e sostenuto dall’assessore provinciale alle politiche giovanili Andrea Pellizzari nell’ambito delle iniziative per la promozione dei giovani talenti. In quell’occasione, in anteprima assoluta, è stato proiettato “Il mio primo schiaffo”che, oltre al regista vicentino, conta anche su un cast in gran parte di casa nostra. Vista la particolare tematica e valutato soprattutto l’apprezzamento da parte del pubblico durante la prima proiezione, “Il mio primo schiaffo” è stato iscritto a “Action for Women”, concorso per giovani aspiranti registi dedicato al tema della violenza sulle donne, indetto dall’Istituto Luce di Cinecittà e promosso dalla Camera dei Deputati, dal Consiglio d’Europa e da YouTube.
Una giuria composta, tra gli altri, da Giuseppe Tornatore, Francesca Comencini e Deborah Bergamini, ha selezi! onato 10 cortometraggi tra le centinaia che si sono presentati! , tra cui il film vicentino. A decretare il vincitore sono stati invece i voti del pubblico che su Youtube ha potuto visionare i 10 film rimasti in gara e votare il preferito.
“Il mio primo schiaffo” è quindi piaciuto sia alla giuria tecnica che a quella popolare e per questo si aggiudica la possibilità di essere presente al Festival del Cinema di Venezia.
Oltre al regista vicentino Corrado Ceron, il film conta su un cast in gran parte vicentino: accanto a Miriam Marini e Giuseppe Li Vecchi, attore di Rai Fiction, si distinguono alcuni allievi di Mira e Alessandro Pozzato: Maria Brazzale, Andrea Sperotto e Nikita Saugo di Sandrigo, Alberto Moresco di Dueville, Iulia Pavel di Schio e Giovanni Moro di Vicenza. Tutta vicentina è stata anche la selezione del casting, a cura del Centro Teatrale Mira, che ha fornito attori e comparse sia per “Bakhita” di Rai Fiction, sia per Kambakht Ishq, produzione indiana di Bollywood ospite di Vicenza! Fim Commission qualche mese fa. Direttore della fotografia è Alberto Marchiori, originario di Dueville, impegnato come assistente alla fotografia sui set di Pupi Avati e altri registi di fama nazionale. Scenografia di Fabio Dalla Valle, architetto e designer d'interni, audio di Andrea Rigoni, fonico e mixatore.

La regista Parisi fa di Vicenza la star del suo debutto

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 18 Febbraio 2010

CINEMA. L’anteprima del primo film diretto dalla showgirl

La regista Parisi fa di Vicenza la star del suo debutto

E infatti il sindaco Variati e il vicepresidente della Provincia Secco alla fine della proiezione l’hanno nominata “ambasciatrice di Palladio nel mondo”

Enzo Pancera
VICENZA

Alla prima vicentina di Blind Maze - Labirinto cieco avvenuta ieri in una serata a inviti alla Multisala Roma, la star era ovviamente lei, Heather Parisi, anzi: la regista Heather Parisi. Che al pubblico si è offerta con tutta semplicità, e un iniziale velo di timidezza, giostrando con gioviale floridezza i segni della doppia incipiente maternità. Alla proiezione erano presenti il sindaco Achille Variati e il vicepresidente della Provincia Dino Secco, nonché Vladimiro Riva con lo staff bifronte - Vicenza è, Vicenza Film Commission - perché la pellicola, che è stata girata in una cornice prevalentemente berica nell'estate 2009, e quindi nel quinto centenario della nascita di Andrea Palladio, è diventata anche un'iniziativa di marketing territoriale a promozione della città, il che non guasta proprio nell'attuale congiuntura economica. Da qui, a suggello della proiezione, l'apparizione - accanto al mazzo di fiori del primo cittadino, così folto da creare qualche problema di peso alle vallette - del diploma di “Ambasciatrice di Palladio nel mondo", missione attribuita con attenta selezione, consegnato da Secco alla Parisi.
Il racconto affidato alle immagini, anche se conta molto sul fascino ambientale, segue però percorsi del tutto interiori ed emblematici della non sempre facile conquista di un indirizzo autonomo da parte degli adolescenti protagonisti. Costoro frequentano una scuola di danza e di recitazione che spesso ha nel Teatro Olimpico uno sfondo incomparabile. Una scuola dunque che mira all'espressione creativa mediante una disciplina piuttosto severa, fondata sul controllo del corpo e della psiche.
Per i giovani è impegnativo scoprire se si possiede davvero il sacro fuoco che dà senso e pr! ospettive all'impegno. Anche perché il guardarsi dentro è inevitabilmente complicato dai casi della vita, dai rapporti famigliari, dalle pulsioni sentimentali che rendono così tenero - a vederlo dal di fuori magari con la nostalgia del passato - ma anche così complicato, nelle incertezze del presente, il momento del passaggio e dell'assestamento.
Diamante (Rebecca Parisi) e la sorellina amazzone Costi (Jacqueline Luna Parisi Di Giacomo) devono elaborare una perdita grave. Lucrezia (Guendalina Anzolin), che la bellezza espone a legami e a scelte non facili, deve seguire un percorso impegnativo. Il contesto che si propone di dare unità alla sfaccettatura dei destini ai piccoli-grandi snodi personali (l'identitità sessuale, i rapporti con l'autorità di genitori e insegnanti, la pesantezza del luogo comune nel giudizio collettivo) è quello della ricerca in ambito disciplinare.
Mario (Tommaso Ragno, attore teatrale visto sullo schermo in ruoli che si ricordano: L'uomo privato, Il consiglio d'Egitto, Tutti giù per terra), regista e un po' maestro di vita, si serve del "labirinto" mitologico come metafora di un male che si cerca di celare, non potendolo espungere, e dal quale si può emergere afferrando il "filo": un legame, un dialogo che dà fondamento allo scambio d'esperienze e aiuta a prendere la propria strada.

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