IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 19 Marzo 2010

CINEMA. Il corto di cinque minuti firmato dal regista vicentino sarà presentato al festival di Venezia di fine estate. Sei bambini protagonisti

Lo “schiaffo” di Ceron, violenza e cambiamento

«Contento di aver girato qui - dice il regista - splendide le location»

Sara Marangon
VICENZA
L’origamo di una colomba gialla, simbolo della pace. È questo l’oggetto che unisce le due storie de “Il mio primo schiaffo”. Due vite parallele, quelle raccontate dal regista vicentino Corrado Ceron, entrambe contraddistinte dalla violenza, ma anche dalla possibilità di cambiare. Il cortometraggio, della durata di circa 5 minuti, si divide tra un ambiente interno, una casa dove abita una coppia qualsiasi, e uno esterno, uno spazio di campagna dove un gruppo di bambini è intento a giocare. E se l’abitazione nasconde episodi di violenza reiterata tra marito (Giuseppe Li Vecchi, attore di Rai Fiction) e moglie (Miriam Marini), anche tra i ragazzini il germe della violenza inizia ad attecchire.
L’episodio scatenante è il bacio sulla guancia che Andrea Sperotto riceve dal Iulia Pavel mentre sta trasformato un foglio di carta in una colomba con la tecnica dell’origamo. Il gesto d’affetto non viene però digerito dal “bullo” Alberto Moresco che durante un gioco decide di punire l’amichetta con uno schiaffo, salvo poi rinchiuderla in un granaio. Sarà Andrea a liberarla, spalancando non solo le porte della “prigione”, ma anche quelle della speranza. Così, la colomba che era stata consegnata a Iulia, finisce tra le mani di Miriam Marini, ma il corto non svela se si tratti della giovane ragazzina diventata adulta o della madre della giovane attrice di Schio.
«Vedendo il corto c’è una domanda che resta sospesa: è possibile cambiare il destino?» si chiede il regista di Nanto, Corrado Ceron che per l’occasione ha coordinato un team di 7 tecnici e 8 attori. «Sono contento di aver girato “Il mio primo schiaffo” a Vicenza: è un territorio ancora vergine, ma che offre splendide location. Inoltre era la prima volta che mi trovavo a lavorare con dei ragazzini e devo dire che mi hanno stupito in positivo: si sono presentati alle riprese già con il copione imparato a memoria e non si sono mai lamentati del freddo di fine novembre che ha messo tutto il cast a dura prova».
I sei bambini protagonisti, lanciati da Alessandro e Mira Pozzato (selezionatori del cast), hanno tutti l’intenzione di proseguire la carriera cinematografica. Per il momento, però, i giovani talenti saranno impegnati con Ceron alla promozione del cortometraggio che, con la vittoria del concorso internazionale “Action for woman” (indetto dall’Istituto Luce di Cinecittà e promosso dalla camera dei Deputati, dal Consiglio d’Europa e da You Tube) ha strappato di diritto un biglietto per la 67° edizione della Mostra del Cinema di Venezia (dove parteciperà fuori concorso). Infine “Il mio primo schiaffo” sarà presente al Festival internazionale di Treviso “Ciak ! Junior”; tutto questo, però, senza dimenticare le sue radici.
Il corto di Ceron, infatti, era stato presentato in anteprima alla prima edizione del festival “Cinema d’Arte Provincia di Vicenza”, ideato da Mira Pizzato e Piergiorgio Piccoli con il sostegno dell’assessore provinciale alle Politiche giovanili, Andrea Pellizzari. Per questo, come annunciato ieri durante un incontro a palazzo Nievo con regista e protagonisti, venerdì 26 alle 20, “Il mio primo schiaffo” sarà proiettato anche al teatro di Thiene.

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