Ciak in Piazza con l’attrice indiana

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Giovedì 21 Settembre 2006

Cinema. Cominciate ieri in città le riprese di “Pensiero profondo”, pellicola asiatica che ha trovato ospitalità da Vicenza film commission.
Oggi si gira alla Cordellina e sui colli Berici

Ciak in Piazza con l’attrice indiana

Vicenza. Una storia d’amore con un’anima thriller. Sarebbe normale e già vista sul grande schermo, se non fosse che i protagonisti sono attori indiani, che la produzione è della Kumar Raj, colosso della cinematografia indiana, e che il film praticamente inizia a Vicenza. Ciak con sfondo architettonico ieri per «Pensiero profondo», l’ultima pellicola di quella “macchina da guerra” cinematografica di Mumbay, che solo scorso anno ha prodotto 1041 film, 300 dei quali girati in gran parte all’estero. In piazza dei Signori soprattutto s’è accesa la curiosità dei vicentini che hanno fatto corona alla cinepresa e alla bella attrice, protagonista anche di un incontro filmato con bambini vicentini e già al suo quarto film quest’anno.
Il tutto grazie a “Vicenza film commission”, braccio operativo del consorzio “Vicenza è” per quanto riguarda la caccia alle loc ation cinematografiche. La protagonista della pellicole è Tina Rana Radkhika, che nel film è Pooja, divisa dall’amato (l’attore Sanjay Kumar, vincitore in patria di molti premi, rimasto in India) dalle regole di casta e dagli obblighi familiari che li vogliono destinati ad altri. Un cast di nove persone - tra tecnici e attori - giunto ieri ad ora di pranzo a Vicenza si è mosso ieri in centro storico tra Giardino Salvi e piazza dei Signori; in serata hanno ripreso i colori del tramonto a Monte Berico. Oggi la troupe sarà a villa Cordellina e al Golf club Colli Berici a Brendola, per le ambientazioni verdi. Domani ultimi ciack tra Marostica e Bassano, prima della partenza di sabato mattina.
La trama, complicata quanto serve a reggere le tre ore di durata della pellicola, per la prima volta affronta uno dei problemi che più preoccupano l’industria degli audioviosivi, non solo in India: la pirateria. Il protagonista maschile, uno scienziato innamorato di una ragazza proveniente dallo stesso villaggio che però ha studiato a lungo a Vicenza, nel film inventa uno strumento in grado di fermare la pirateria audiovisiva. Deve però fare i conti con la mafia locale e con una serie di ostacoli che alla fine non gli impediranno di ottenere un premio come riconoscimento del lavoro svolto, grazie anche all’aiuto della sua amata, che ricorderà a più riprese la sua vacanza di studio in terra italica.
La troupe indiana sta girando quindi per ricostruire il passato “vicentino” della fanciulla protagonista. Al risultato si è arrivati per il biennale lavoro di promozione di Vicenza come set cinematografico, già sperimentato da grandi registi come Losey in passato e più recentemente da Belluco col “Il santo” e da troupe coreane per le fiction. Il consorzio «Vicenza è» è sbarcato quest’anno a Mumbay per partecipare alla fiera delle location, forti del risultato ottenuto lo scorso anno, che ha visto moltiplicare per 40 il numero delle presenze di turisti provenienti dall’India. Ma i problemi non mancano, secondo Vladimiro Riva, a partire dalla sensibilità degli amministratori a sfruttare questo nuovo filone di promozione turistica. «In Veneto manca una legge regionale di incentivi a favore del cinema - sottolinea il direttore di “Vicenza è” - Da noi non esistono, mentre ad esempio la provincia di Lecce stanzia 500 mila euro per questo settore. Per non parlare del Piemonte o di altre regioni».

Se il cinema narra l´anima del territorio

Articolo tratto dall´inserto Nova del Sole 24 Ore in data 06 Luglio 2006.

Il film diventa volano per il turismo. Ma in Italia il fenomeno è poco sfruttato

Cinema nuova strada per produrre un film, per valorizzare il nostro territorio, le nostre location e il nostro patrimonio artistico, che tutto il mondo ci invidia: il Cineturismo. Perché solo il cinema ha la capacità di sedurre e di suscitare nel pubblico, attraverso le immagini di paesaggi e location, la voglia di visitare i luoghi dove questi film sono stati ambientati. In Italia il fenomeno per ora è ancora limitato e casuale. Proprio il mese scorso si è "concluso l'Ischia Film Festival, diretto da Michelangelo Messina e giunto alla sua IV Edizione, che premia le opere cinematografiche e audiovisive che hanno saputo meglio valorizzare il territorio. Questo festival è particolarmente significativo perché è l'unica manifestazione che può vantare al suo interno un Mercato (Biet, la Borsa intemazionale sul Cineturismo), dedicato alla negoziazione d'affari relativi al cinema, al turismo e alla collocazione delle location. Il direttore Michelangelo Messina, che ha vissuto a New York per alcuni anni sempre con la passione per il cinema, ci racconta che dopo essere ritornato nella sua Isola, si è imbattuto in un articolo che parlava del film Il Ciclone di Pieraccìoni e di quante persone nel 97 erano andate a visitare le location in Toscana dove era stato girato. «Allora mi sono detto: bisognerebbe premiare coloro che riescono a identificare questi luoghi. Così mi sono messo alla ricerca per capire il rapporto tra produzione e territorio. E scopro che Angelo Rizzoli — che ha costruito sull'isola d'Ischia alcuni alberghi — già nel '57 intuisce che la potenza della macchina da presa è superiore a qualsiasi altra cosa e crea pellicole per promuovere Ischia e, di conseguenza, i suoi alberghi. Anticipando addirittura il film diventa volano per il turismo, ma in Italia il fenomeno è poco sfruttato che solo negli anni settanta si interessano ai primi studi sul marketing territoriale». Rizzoli realizza infatti pellicole come Vacanze ad Ischia (1957) di Mario Camerini, con Vittorio De Sica, Isabella Corey, Antonio Cifariello, Maurizio Arena, Peppino De Filippo, e Appuntamento ad Ischia (i960) di Mario Mattioli con Mina e Modugno.

In realtà, gli americani nel 1953 girano Vacanze Romane di William Wyler con Audrey Hepburn e Gregory Peck e, senza volerlo, promuovono la città di Roma in tutto il mondo. Indimenticabile la scena dove la Hepburn e Peck mettono la mano nella Bocca della verità: dopo quella scena, il monumento è diventato per tutti i turisti una meta obbligata. Così come la Fontana di Trevi e Via Veneto, grazie al film La dolce vita di Federico Fellini.
In un momento difficile per la produzione cinematografica come l'attuale, il Cineturismo sembra una reale opportunità alla portata di tutti. Pensiamo a film come Respiro (2002) di Emanuele Crialese con Valeria Golino e Vincenzo Amato che ha vinto la Semaine de la Critique al Festival di Cannes. In Italia è passato quasi inosservato al grande pubblico, ma in Francia ha spopolato incassando 10 milioni di euro e scatenando nei francesi il desiderio di visitare l'isola di Lampedusa, location del film. Sono sicuro che né il regista né il produttore avevano previsto o studiato prima delle riprese una strategia di marketing territoriale.
Le stesse fiction televisive hanno incrementato considerevolmente il turismo, come Città della Pieve (nella Regione Umbria) dove è girata la serie Carabinieri, la città di Gubbio (sempre in Umbria) dove si gira Don Matteo. Le visite al castello di Elisa di Rivombrosa vicino a Torino sono passate da 300 visitatori al mese a tremila nel week-end. In altre parole, realizzare un film porta sempre bene all'economia locale. Come osserva l'avvocato Leonardo Paulillo (tra i primi a occuparsi in Italia delle problematiche legali del product e del placement territoriale e coordinatore al Convegno nazionale sul Cineturismo): «Il placement del territorio ha le capacità per divenire, grazie anche all'indotto, volano economico per le industrie cinematografiche e turistiche. Il fenomeno del movie, che si allarga a comprenderetutto l'audiovisivo e induce turismo, è la chiave d'accesso alla triangolazione cinema-territorio-turismo».
È sfato fatto uno studio sul ruolo e sull'impatto economico delle attività dell'Ape, l'Associazione dei produttori esecutivi che ha curato molte produzioni straniere (tra le quali quella di Gangs of New York, di Martin Scorsese, e Rome per la Hbo e Bbc), dal quale è emerso che l'associazione "muove" circa 350 milioni di euro l'anno sul nostro territorio. Soldi che vengono dall'estero e che vengono spesi in Italia.
«Abbiamo cercato di capire dove si spendono questi soldi sul territorio italiano — dice Marco Valerio Buggini, presidente dell'Ape—. Da uno studio dell'Università La Sapienza di Roma risulta che il 50% viene speso nel Lazio. Perché c'è Cinecittà e poi perché c'è una tradizione cinematografica. In seconda posizione c'è il Veneto con il 22%, poi la Lombardia, la Toscana e la Campania. Ma, soprattutto, quanto rendono questi soldi? Tutti i progetti audiovisivi danno un reddito di 1 euro speso sul territorio per l'equivalente di 2 euro d'indotto sul territorio stesso. Se si considerano anche le "entrate turistiche" per produzioni cinematografiche e televisive, questo moltiplicatore di reddito sale a 3,54 euro. Un dato utile quando si cercano sovvenzioni per le produzioni dalle regioni o dai privati: nessuna "elemosina", ma calcoli precisi. Anche gli incentivi fiscali o il Tax shelter — che molti considerano sistema dì finanziamento pubblico a fondo perduto — sono invece investimenti per sviiuppare l'economia del territorio. Con Rome abbiamo investito 150 milioni di euro e, a conti fatti, abbiamo quasi quadruplicato l'investimento».
Tutto questo dimostra che il Cineturismo può essere un nuovo business, ma è necessario che i responsabili delle Regioni, gli imprenditori con i produttori cinematografici e televisivi, gli assessori al Turismo e alla cultura, le Film commission, i tour operator si siedano intorno a un tavolo per studiare tutti insieme nuove strategie per un Cineturismo che sia realmente efficace. Conclude l'avvocato Paulillo: «Tutto questo è possibile, ma la prima strategia è certamente averne una, noi abbiamo l'Ischia Film Festival».

di Franzesco Apolloni, Autore e regista cinematografico

 

Nasce il distretto del cinema

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Mercoledì 28 Giugno 2006 

La fabbrica delle emozioni. Vicenza Film Commission e Camera di commercio ci credono

Nasce il distretto del cinema

Produttori stranieri visitano le varie location del Vicentino
«Questa è una zona ideale per girare film». E se son rose...

di Marino Smiderle

Vicenza. Se le fabbriche del settore tessile e orafo boccheggiano, perché non dare spazio alle fabbriche di emozioni? Vicenza Film Commission ci crede e ci prova. Dopo alcuni episodi della soap opera coreana girati in città (titolo: Only you) e coronati da un’audience elevata a Seul e dintorni, ieri sono venuti in missione berica alcuni rappresentanti tra le più autorevoli case di produzione cinematografica. Vogliono vedere se da queste parti c’è l’occasione per lavorare bene. «Di sicuro l’ambiente è ideale - osserva Bridget Irene Pastor, tedesca, della Panda Prods - e le location che ci hanno fatto vedere sono incantevoli. Ovviamente dipende molto anche dalla trama del film, dalla sceneggiatura e da lle condizioni economiche. Tuttavia adesso sappiamo che a Vicenza possiamo trovare un appoggio e un’organizzazione di primo livello. Non è una cosa di poco conto e di sicuro lo faremo presente ai nostri produttori. Credo che ci siano grandi possibilità per poter iniziare una collaborazione proficua per entrambe le parti».
Giuseppe Sbalchiero, vicepresidente della Camera di commercio, Oscar Zago, presidente degli albergatori vicentini, Pietro Magaddino, assessore al turismo del Comune di Vicenza, Dino Secco e Vladimiro Riva, presidente e consigliere delegato di Vicenza è, gongolano. Questa iniziativa, partita un po’ in sordina, con risorse più che limitate, sta prendendo sempre più spessore. Tanto è vero che, tra ieri e oggi, sono arrivati a Vicenza otto operatori del settore (un coreano, due inglesi, due americani, due tedeschi e un russo).
«Questo progetto - ha spiegato Sbalchiero - deriva dall’intesa tra Ice e Unioncamere cui è stato dato il titolo di "Nuove presenze in Italia". La Camera di commercio di Vicenza ha assunto il ruolo di proponente e attuatore». Il braccio armato della Camera di commercio, in questo caso, è proprio il consorzio Vicenza è, da cui è nata Vicenza Film Commission.
«Da queste parti - ha ricordato Riva - sono stati gira ti alcuni film importanti, anche se molti non lo sanno. Devo dire che, all’estero, Venezia è molto conosciuta, mentre Vicenza lo è molto meno. Ho notato che quando gli operatori stranieri entrano in contatto con la nostra realtà, rimangono favorevolmente impressionati».
E ti credo. Basta dare un occhio al dvd promozionale realizzato da Vicenza è, con alcune scene tratte dai film più noti, come Senso di Luchino Visconti, Casanova 70, di Mario Monicelli con Marcello Mastroianni, fino ai più recenti Sognando l’Africa, con Kim Basinger, e Primo amore, di Matteo Garrone con Vitaliano Trevisan, per capire il valore aggiunto di uno sfondo griffato Vicenza.
«Come Camera di commercio - ha aggiunto Sbalchiero - vogliamo capire se ci sono possibilità, e quali sono e a quali condizioni, per fare del territorio vicentino sempre più un set per il cinema e la televisione, anche per creare opportunità dal punto di vista economico. Questi nostri ospiti ci aiuteranno a inquadrare meglio la situazione».
Staranno qui per una settimana, nel corso della quale visiteranno anche altre località vicentine (Asiago, Bassano, Marostica, Lugo) e venete per fare un prima cernita delle future location da proporre a registi e produtt ori cinematografici.
Ieri pomeriggio c’è stato un altro incontro in Fiera, a cui hanno partecipato Veneto Cinema Pro (che raggruppa le imprese che lavorano nel settore del cinema), Italian Film Commission, di cui fa parte Vicenza Film Commission, oltre alle ramificazioni "cugine" di Verona, Padova e Venezia. Ci sarebbe l’ambizione di creare un distretto, seguendo il modello inaugurato dalle attività industriali tradizionali, ma questo si potrà fare soltanto ce la risposta del mercato sarà incoraggiante.

Cresce l’attività di Vicenza Film Commission

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Mercoledì 15 Marzo 2006

Cinema. Le puntate della soap coreana girata in città sono state diffuse in tutto il Sud Est asiatico.
Cresce l’attività di Vicenza Film Commission e si punta al turismo legato ai film girati dal ’40
Vicenza, set anche per lo spot Eni

di Nicoletta Martelletto

Vicenza. Ma quali Goethe, Chatwin, Loti... Il taccuino dei grandi viaggiatori - i cui racconti per altro popolano ancora una fiorente nicchia editoriale - è soppiantato dal travolgente potere delle immagini. Vicenza è diventata popolare in Estremo Oriente grazie alle immagini di una soap coreana, “Only You”, la cui produzione ha girato lo scorso anno quattro puntate nel Vicentino. La prova? La padrona di un ristorante cinese sotto i Berici ha comprato in Cina i dvd della soap e li ha portati a casa orgogliosa, perchè la sua città d’adozione è diventata set televisivo e cinematografico. I cento coreani convogliati a Vicenza dal tour operator Hyundai, sulle tracce delle ville e della scuola di cucina dove sono state girate le scene, hanno fatto il resto. Vicenza Film Commission, braccio operativo del consorzio “Vicenza è”, sembra oggi più che una intuizione: non solo ha p resentato la Cine-map, carta geocinematografica dei set ospitati nel Vicentino (56 dal 1940 ad oggi) ma preme l’accelleratore delle location visto l’interesse che cinema e tv suscitano nei turisti.
Tutti in fila a Città della Pieve per vedere il set di “Carabinieri”, oppure al castello d’Agliè che ospita il cast di “Elisa di Rivombrosa”: perché allora - si chiede Vicenza è - non recuperare i luoghi del mozartiano “Don Giovanni” di Losey girato nel Vicentino nel 1979? Ieri in Camera di commercio, alla presenza del direttore generale del ministero delle Attività produttive Togni (già alla guida dell’Enit) e del direttore generale dell’Enit, Magnani, l’assessore provinciale al Turismo Secco e il direttore di “Vicenza è”, Vladimiro Riva, hanno rilanciato il progetto del turismo come grande set: a livello locale per attrarre viagiatori in cerca di emozioni, a livello mondiale per fare dell’Italia il luogo ideale dove costruire il film delle proprie vacanze.
Nel 2005 Vicenza Film Commission ha lavorato per ospitare i set di “Casanova” della Disney, de “Il Santo”, della tv coreana e della produzione locale “Still Life” (l’attore e regista Ulisse Lendaro sta già lavorando al copione del nuovo noir "Mistake"). Risultati: l’immagine di Vicenza viaggia sui grandi e piccoli schermi, «palcoscenico ideale per ogni tipo di film e soprattutto di grande vantaggio per le produzioni alla ricerca di vie brevi e poco burocratiche» sottolinea Togni. Di ieri la richiesta dei creativi incaricati dall’Eni (di cui è ammistratore delegato il vicentino Paolo Scaroni) di girare uno spot pubblicitario in un teatro: in lizza Olimpico di Vicenza , Comunale di Thiene, Civico di Schio, Comunale di Lonigo.

Niente ville vicentine nel set del prossimo 007

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Domenica 12 Marzo 2006

CINEMA. Vicenza film commission però rilancia la Cine-map della provincia e un nuovo Dvd

Niente ville vicentine nel set del prossimo 007

Erano state proposte la Godi Malinverni, la Cordellina e la Piovene di Orgiano

L’appeal di Luchino Visconti e del lago di Como batte quello delle ville vicentine di Andrea Palladio: saranno infatti girate a Villa Erba, la dimora che fu del grande regista italiano, alcune delle scene del prossimo film di James Bond, attualmente in lavorazione.
La produzione ha preferito la residenza di Visconti, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita e il trentesimo anno dalla sua scomparsa, a villa Godi Malinverni di Lonedo di Lugo, villa Cordellina di Montecchio Maggiore e villa Piovene di Orgiano, le tre dimore palladiane che eranostate proposte da “Vicenza film commission” come location per le avventure del più famoso agente segreto del mondo.
«Casino Royale», 21esima pellicola della serie, parlerà comunque veneto: dopo il lago di Como la troupe si sposterà tra maggio e giugno nelle calli di Venezia. Finite le riprese a Praga, Daniel Craig, per la prima v olta chiamato a vestire i panni di James Bond, è in questi giorni alle Bahamas per girare alcune scene.
Il lavoro di “Vicenza film commission” intanto prosegue senza soste: martedì in Camera di commercio verranno presentate alcune puntate della fiction televisica coreana “Only You” realizzate nel maggio dello scorso anno in alcuni set - tra cui una scuola di cucina - del Vicentino. Un centinaio di turisti coreani sono approdati a Vicenza in sguito alla programmazione della fiction.
Nell’occasione saranno presentati anche il nuovo Dvd “Vicenza, set ideale” e la Cine-map della provincia di Vicenza, presentata alla recente Borsa del cineturismo a Milano.
La mappa elenca tutti i luoghi del Vicentino che sono stati scenario di riprese cinematografiche a partire da “Senso” di Luchino Visconti girato a villa Godi Malinverni fino al “Don Giovanni” di Losey girato alla Rotonda in Riviera Berica e al più recente “Casanova” della Disney, di cui alcune scene sono state girate al teatro Olimpico.

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