Arnaldo è un impiegato di banca BpV, 10 milioni per nove film

L'impegno della Banca Popolare di Vicenza nella cinematografia è ormai una realtà consolidata

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Pieraccioni (qui con Benvenuti) nel film è un impiegato della BpV

FIRENZE
In questo suo nuovo film, Pieraccioni è un impiegato di banca. Ma non di una banca qualsiasi: lavora infatti in un'agenzia toscana della Banca Popolare di Vicenza. 
Il fatto è che l'istituto di credito vicentino, attraverso la controllata Banca Nuova, ha partecipato alla produzione della nuova fatica cinematografica del comico toscano, con il quale aveva già collaborato nel 2011 per "Finalmente la felicità". Questo rapporto si è mosso sostanzialmente su due direttrici: da un lato l'indispensabile (soprattutto di questi tempi di magra per la cultura e tutte le espressioni artistiche) apporto finanziario al progetto, legato alla legge sul Tax Credit Esterno; dall'altro, è stata realizzata un'operazione di Plot Placement, tale da rendere la presenza dello sponsor un elemento integrante della vicenda narrata. 
«In un film - ha spiegato lo stesso Pieraccioni durante la conferenza stampa a Firenze, sollecitato sull'argomento - si ha comunque bisogno di un prodotto, di un servizio o altro; e questo prodotto o servizio può essere quello di uno sponsor. Se però si sposa bene con il resto del film è meglio. Così è stato per la Banca Popolare di Vicenza: c'era bisogno di immaginare Arnaldo, il protagonista, come un uomo per bene, che avesse un lavoro da brav'uomo; la scelta del bancario è stata quindi ideale e si è inserita alla perfezione nel racconto. Direi che qui è stato fatto con misura, rendendo il tutto molto naturale».
In effetti, la figura di Arnaldo impiegato di banca è credibile, e la collocazione di alcune scene all'interno degli uffici dell'istituto non stonano per nulla e non risultano "appiccicati" a forza come invece spesso capita in programmi o pellicole smaccatamente sponsorizzati, tanto da risultare irritanti.
La Banca Popolare di Vicenza, dal canto suo, ha avviato un'estesa operazione promozionale a supporto del film: l'informazione sui casting per comparse (oltre 5mila gli iscritti, tra i quali sono stati selezionati 10 partecipanti) e un concorso legato all'acquisto di prodotti assicurativi che ha permesso a dieci coppie di clienti di assistere all'anteprima esclusiva del film, incontrando Pieraccioni e il cast.
Dal 2010 ad oggi, Banca Popolare di Vicenza ha investito 10.5 milioni euro in nove film.A.A.

IL GIORNALE DI VICENZA

VicenzHollywood

martedì 29 ottobre 2013 PRIMAPAGINA, pagina 1

Non possiamo sognare una scritta bianca sulla collina di Monte Berico. Onestamente, no. I frati perderebbero la loro proverbiale mitezza. E alla Soprintendenza qualcuno avrebbe un infarto. Quella parola che regala un sogno, Hollywood, a caratteri bianchi alti 14 metri, sta bene dove sta: sulla collina di Los Angeles. Il nostro colle val bene il santuario. Eppure a Vicenza, da qualche anno in qua si sta verificando un piccolo-grande fenomeno, finora sfuggito alle analisi degli economisti: sempre più registi, sceneggiatori e troupe (tanti stranieri, molti orientali) scommettono sulla città del Palladio per i loro film. L´ultimo, in ordine di tempo, è quello cinese: ma ci sono stati anche coreani e indiani. 
In questi cinque anni dolorosi di crisi, sono stati una ventina i film girati a Vicenza, con il sostegno del Consorzio “Vicenza è” e della Vicenza Film Commission. Venti non sono pochi, specie se rapportati a una provincia come la nostra. D´accordo, si tratta di spezzoni di film più o meno lunghi. Però le scenografie vicentine, come Goffredo Parise chiamava gli scorci palladiani, si prestano bene a fare da quinta a un film. Sta di fatto che il film cinese (hanno girato anche sulla terrazza della Basilica) doveva essere una riedizione di Vacanze romane, invece hanno cancellato Roma dalla sceneggiatura e hanno preferito restare a Vicenza. Chissà se si chiamerà Vacanze venete. Di certo i nuovi Gregory Peck e Audrey Hepburn hanno gli occhi a mandorla. Ormai anche il cinema è global: sono lontani i tempi de Il commissario Pepe di Scola oppure del Don Giovanni di Losey. E noi teniamoci il primato anti-crisi della nostra piccola VicenzHollywood. 

da ANTONIO DI LORENZO @Il giornale di Vicenza

E sul set ecco la star, lo statuario Hu Bing

CINEMA. Fino a domenica le riprese in città e provincia della maxi troupe che sta girando una rilettura di “Vacanze romane”: uscita il 14 febbraio E sul set cinese ecco la star, lo statuario Hu Bing
Vicenza si vedrà più di Roma «Tante location e collaborazioni»
    
 
Nicoletta Martelletto
VICENZA
 
E alla fine arrivò anche la star, un metro e novanta di altezza, modello dell´anno nel suo Paese nel 1991 e poi cantante, attore e designer. Lo statuario Hu Bing ha fatto la sua comparsa lunedì sera a Vicenza sul set del road movie “My roman holiday” che ha portato in città una maxi produzione cinese. Il quarantaduenne che ha sfilato sulle passerelle di Louis Vitton, Dolce& Gabbana e Valentino ed ha guadagnato copertine in tutto il mondo, da 1997 ha intrapreso la carriera tele-cinematografica ed è stato ingaggiato per un ruolo alla Gregory Peck nel vero “Vacanze romane” del 1953. Cinque-sei giorni di recitazione che in origine dovevano essere dislocate a Roma ma che praticamente si terranno a Vicenza, visto che da qui i cinesi non se ne vogliono andare. «Ci siamo trovati benissimo, un´accoglienza fantastica e grande collaborazione» dice Guo Xiaoqiao, 23 anni, figlio del produttore della Beijing E.Fusion Culture Communication Co Ltd. che su questa pellicola ha investito 4 milioni di euro, di cui uno per le riprese in Italia. La Beijing E.Fusion - spiega il giovane erede - è solo una delle attività di famiglia, impegnata nello sviluppo urbanistico e immobiliare di ampie zone dela Cina. 
Per il popolare Hu Bing (è ambasciatore di alcune cause umanitarie) si sono affacciati sul set a caccia di autografi molti connazionali: non si è sottratto ai fan, ha offerto pasticcini ai colleghi e poi subito al lavoro. Il ritmo della troupe (50 persone, 8 tra pullman e camion) è serratissimo: i ciak si susseguono giorno e notte. Pochissime pause, al punto da stremare tecnici e operatori italiani. La storia d´amore - la seconda di un trilogia - è una scacchiera con sei personaggi: Xia che si muove su Murano, Tina a Verona impegnata di un photoshooting alla Casa di Giulietta, Giulia a Vicenza. Proprio Vicenza farà la parte del leone in queste riprese all´estero, visto che il film è rivolto al mercato cinese, che comunque da solo è un sesto di quello mondiale. « «Mi è piaciuto girare qui - spiega il regista quarantenne Li Chen Kai, autore di vari film in patria e di un documentario in Sud Africa - Abbiamo avuto una grande attenzione per i dettagli. Questi esterni da Monte Berico ai castelli di Giulietta e Romeo fino al centro storico sono affascinanti. Nel film la vostra provincia si vedrà molto bene, soprattutto i panorami». La cucina berico-cinese e il vino rosso hanno fatto il resto.
La facilità con la quale ha potuto muoversi ed ottenere permessi e proroghe - da parte dei Comuni di Vienza e Montecchio, oltre alla collaborazione di aziende e privati - ha convinto la produzione a fermarsi a lungo, fino a tre settimane. Per questo la sceneggiatura è stata modificata sul campo. Gireranno sino a domenica, poi cinque giorni a Roma «dove sarà tutto più rallentato, ma le scene principali ce le siamo già assicurate qui» osserva Lin Jing, cinese esperta di produzioni e “ufficiale” di collegamento tra il set, la società Occhi di Ulisse e il consorzio Vicenza è che si è fatto carico di trovare tutte le location e di seguire le difficoltà logistiche del set. Il film uscirà il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino, in 700 cinema cinesi. 
 
Da IL GIORNALE DI VICENZA

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