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In collaborazione con IL GIORNALE DI VICENZA 


Il "vicentino" Tognazzi a Venezia 50 anni dopo. Nel 1969 Scola girava tra Vicenza e Bassano "Il commissario Pepe"


Il 24 settembre di cinquant’anni fa usciva sugli schermi italiani “Il commissario Pepe”, per la regia di Ettore Scola, con Ugo Tognazzi e Silvia Dionisio. Si tratta di uno dei film più famosi e importanti mai girati a Vicenza e a Bassano (con qualche scena anche a Povolaro di Dueville), mai nominate, fuse idealmente nel Comune di “Castelnuovo” ma perfettamente riconoscibili. Per festeggiare la ricorrenza, nello spazio della Regione Veneto al Lido di Venezia in occasione della 76ma Mostra del cinema, Vicenza film commission ha organizzato un evento in collaborazione con Il Giornale di Vicenza. “Buon compleanno commissario Pepe” il titolo dell’evento, moderato da Alessandro Comin. Sono intervenuti Vladimiro Riva e Roberto Astuni di , l’assessore Stefania Amodeo in rappresentanza del Comune di Bassano del Grappa e l’attrice Monica Vallerini alla presenza dell'assessore Regionale Giampaolo Bottacin in rappresentanza della giunta regionale e del presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti". Proiettate foto di scena e le pagine de Il Giornale di Vicenza dell’epoca delle riprese, che furono effettuate tra gennaio e marzo 1969, e un videosaluto di Gianmarco Tognazzi, figlio di Ugo, che ha elogiato l’iniziativa.

 
 
 

 
Il Commissario Pepe è un classico esempio della commedia all’italiana amara e fustigatrice che ebbe in Scola uno dei più acuti maestri. Il regista si ispirò liberamente al romanzo omonimo del veneziano Ugo Facco De Lagarda, uscito qualche anno prima. Lo scrittore era stato incaricato di scrivere il libro dall’editore Neri Pozza che voleva “una storia cattiva” pensando proprio alla sua città. Nemmeno nel libro Vicenza o Bassano sono nominate, ma i riferimenti sono chiari.
 
Colto e malinconico, amante del buonsenso anche nelle indagini, il Commissario Pepe si trova costretto a occuparsi di un giro di tresche sessuali che scopre sempre più vasto: coinvolge anche primari, suore, direttrici di enti benefici, presidi, esponenti della buona società e tocca anche i suoi colleghi e la sua stessa fidanzata. Invitato a fare sparire dall’inchiesta i nomi più compromettenti, decide di bruciare il fascicolo per non lasciare svergognare soltanto i cittadini comuni e di chiedere il trasferimento. Nel cast molti personaggi veneti, tra i quali Virgilio Scapin nei panni di un giovane nobile in fuoriserie frequentatore di una minorenne. Scapin, che prestò anche la sua libreria per una scena all’inizio del film, aveva già recitato in “Signore & Signori” di Pietro Germi e sarebbe comparso anche nel successivo “Il comune senso del pudore” di Alberto Sordi (dove fa l’edicolante in centro a Vicenza), realizzando così il record della partecipazione a tutte e tre le principali commedie sui vizi delle provincia veneta.
Piccole parti furono affidate anche a personale dei ristoranti in cui la troupe cenava. Numerosissimi i luoghi di Vicenza e Bassano riconoscibili.
 
Tognazzi a dieta che si scatena con il baccalà «perché tanto è pesce», ma chiede a quanti punti calorici corrisponde una porzione di polenta.
Tognazzi, tifosissimo rossonero, che indossa un kilt e va a fare visita ai giocatori del Milan in trasferta a Vicenza dopo aver vinto in Coppa Campioni a Glasgow, proprio nella settimana della fine delle riprese.
Tognazzi che in via Araceli a Vicenza, non trovando una penna, firma autografi dando strappetti a pezzi di carta.
I vigili urbani mandati a fare cordone in piazza Libertà a Bassano per evitare che il set venga invaso dagli ammiratori.
Le serate nelle migliori trattorie, dove il regista Ettore Scola mangia poco ma recluta personaggi per le particine mentre ancora Tognazzi si informa sulle ricette tipiche del territorio.
Il Comune di Bassano anticipa l' intenzione di organizzare un evento celebrativo per "il Commissario", facendo seguito a quello già svoltosi in giugno a Ca' Erizzo Luca come anticipo di Operaestate cinema. In fin dei conti, Tognazzi è un po' suo figlio adottivo: da bambino abitò per qualche mese in città con la famiglia, seguendo il padre, ispettore per una compagnia di assicurazioni.

 

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