Cose dell'altro mondo

cose-dell-altro-mondo

La pellicola "Cose dell'altro mondo", girato a Bassano del Grappa lo scorso novembre, sarà in concorso nella sezione “Controcampo italiano” al prossimo Festival del Cinema di Venezia. Il film è uscito nelle sale il 3 settembre 2011.

LOCATION

Bassano del Grappa:  varie strade cittadine, Piazza Garibaldi e Piazza Libertà, via Pusterla.

A VENEZIA. Il film di Patierno girato in città

Festival del cinema Bassano in gara con Abatantuono

Abatantuono sul set del film “Cose dell´altro mondo” in città

Da Bassano a Venezia, con buona pace dei leghisti veneti. Il film di Francesco Patierno “Cose dell'altro mondo”, la contestata pellicola con Diego Abatantuono che tante polemiche aveva suscitato al momento delle riprese, il prossimo settembre sbarcherà al festival del Cinema di Venezia, dove sarà in concorso nella sezione “Controcampo italiano”. Una bella soddisfazione per il regista e per la troupe della Rodeo Drive che, proprio a causa del soggetto del film, incentrato sul problema dell'integrazione e dell'immigrazione nel Nord-Est, lo scorso autunno si erano visti negare dal sindaco di Treviso, il leghista Gian Paolo Gobbo, l'autorizzazione per le riprese all'interno del territorio comunale. La produzione aveva dovuto inpiduare una location alternativa e scelse Bassano, dove, nonostante le proteste del Carroccio locale, il sindaco Stefano Cimatti garantì massima collaborazione al cast e ai tecnici. Nelle prime due settimane di novembre, quindi, il centro storico si trasformò in un set in cui molti bassanesi, scritturati come comparse, ebbero l'opportunità di recitare assieme ad attori del calibro di Valerio Mastandrea, Valentina Ludovini e lo stesso Abatantuono che in questa pellicola interpreta la parte di un imprenditore del Nord-Est palesemente razzista e xenofobo. Un industriale che usa la sua tv privata per lanciare strali e invettive contro gli immigrati. Tanto era bastato ai leghisti per accusare regista e attori di voler infangare e denigrare l'immagine dei veneti e del Veneto. Il trailer del film è su www.ilgiornalepicenza.it. C.Z.

Mercoledì 27 Luglio 2011 BASSANO, pagina 42

Il Giornale di Vicenza 27/7/2011

I giorni di ieri

giorni.ieri

COLLINE VICENTINE 1977

Due fratelli contadini, Rodolfo e Amedeo, orfani di entrambi i genitori, abitano in un casolare di proprietà dello zio paterno. Con loro c'è anche Ilaria, la giovane moglie di Rodolfo. Improvvisamente lo zio muore, e i due fratelli assieme ad Ilaria devono lasciare la casa per far posto a dei compratori benestanti.
I Giorni di Ieri di Stefano Pozzan è questo, un lungometraggio prodotto dalla Biplano Film nel quale si intrecciano storie di amore, eredità e conflitti sociali, raccontando in dialetto il Veneto rurale degli anni '70, rendendo l'atmosfera ancora più realistica con le riprese in pellicola 16mm e Super8 e l'utilizzo dell'audio Mono Valvolare.
La volontà di restituire un Veneto
autentico, un racconto nostalgico con la scelta meticolosa degli abiti, degli ambienti, delle automobili e la precisa scelta stilistica.
Un omaggio alla Nostra terra e a tutti quanti hanno vissuto la propria giovinezza in quegli anni.

IL CASOLARE di proprietà dello zio, immerso nelle colline vicentine dove ha luogo la vicenda di Rodolfo, Ilaria e Amedeo. Un non luogo
dove il nucleo familiare vive, lavora, sogna. Un luogo della memoria, dove il fumo del camino e della stufa annerisce i muri, ma che invece
il ritmo delle stagioni non può scalfire. Una protezione importante, un bene da preservare, ma che al tempo stesso è al centro di furibonde
lotte fraticide. La casa. Il bene primario di una famiglia da sempre. Quella famiglia che racchiusa al suo interno può esplodere.

LOCATION

Uno splendido casolare situato in località S. Valentino di Brendola (Vicenza) dove il tempo sembra si sia fermato. Circondato dalle colline dei Colli Berici e con un affaccio a sud-est sulla pianura che si stende fino a Verona, è uno degli ultimi baluardi della memoria contadina Vicentina.
I suoi muri hanno udito le voci delle persone che si sono susseguite negli anni. Il suo pavimento in mattonelle (quarei), è contradistinto da profondi solchi causati dall'incessante tragitto degli zoccoli ai piedi (sgalmare).
Un luogo dove ancora oggi, nelle notti buie e fredde d'inverno è possibile vedere nei boschi circostanti delle piccole fiammelle fluttuare nell'aria. Fiamme portate da "Spiriti" ignoti (Salbanei, Anguane o Barabeche, nella tradizione locale). Un simbolo di mistero che neanche la troupe del film che per mesi ha frequentato la zona ha saputo dare una spiegazione. Come il vento che risalendo dalla pianura in più di un'occasione sembrava sussurrare all'orecchio del forestiero storie e vicissitudini lontane nel tempo.

Il trailer del film: http://youtu.be/32oKdQXoG30

La casa di produzione: www.biplanofilm.it

RASSEGNA STAMPA

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 19 Giugno 2010

CINEMA. Stasera proiezione alla sala della Comunità a Vo’ di Brendola

In dialetto e su pellicola. Ecco “I giorni di ieri”

Sottotitoli in italiano per il film di Stefano Pozzan che in settembre andrà alla Mostra di Venezia

Eva Dallari
SOVIZZO
Stefano va a Venezia con la sua pellicola: ma nel vero senso della parola, dato che il film che Stefano Pozzan presenterà a Venezia sarà una rarità girata con la cara vecchia pellicola in un mondo, quello del cinema, dove oggi tutto è in digitale. Pozzan, 39 anni, originario di Montecchio e residente a Sovizzo, presenterà al Festival del Cinema di Venezia 2010 nella sezione "Fuori Concorso" un film intitiolato "I giorni di ieri".
Pozzan negli anni ha scritto commedie teatrali ("Il settimo marito", 2001), sceneggiature e diretto corti ("Michela", 2004) e mediometraggi ("Lo spettacolo", 2001): è presidente inoltre della Biplano Film Produzioni Cinematografiche Indipendenti. Regista istrionico, già nel 2007 aveva già partecipato al "Fuori Concorso" con un cortometraggio di! 13 minuti in Super8 dal titolo "La strada verso il mare". È dello scorso anno, invece la sua regia del film "L'inganno", girato anch'esso nelle colline vicentine e presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Berlino.
“I giorni di ieri", invece, è un vero e proprio film in pellicola, ambientato nel 1977 a Vicenza e nelle zone rurali limitrofe: «Una storia d'amore apolitica - racconta Pozzan - che intreccia le difficoltà sentimentali, familiari e lavorative di una coppia di giovani sposi. La particolarità del film è che è recitato in dialetto veneto e sottotitolato in italiano».
Per ora, altro Pozzan non si sbilancia a dire su altri particolari del suo film. Ma questa sera alle 21 è in programma la prima proiezione pubblica della pellicola nella sala della Comunità di Vò di Brendola: questo perché i film fuori concorso possono essere promossi con varie proiezioni anche antecedenti al Festival di settembre. Alla serata parteciperà anche l'assessore regionale Elena Donazzan. Il film sarà poi in tour a Montecchio, Mestre, Padova, Treviso. E, a settembre, finalmente "I giorni di ieri" sarà proiettato al Festival del Cinema.

CORRIERE DEL VENETO

9 SETTEMBRE 2010

Lungometraggio

Dialoghi in dialetto veneto - L’esordio di Pozzan al Lido

«I giorni di ieri» ambientato nel Vicentino

in viaggio nel passato, uno spaccato di storia privata, umile, ma significativa e autentica del Veneto rurale del 1977. È soprattutto questo il film «I giorni di ieri» sbarcato alla Mostra del Cinema di Venezia dove è stato presentato dal cast e dal regista e ne è stato proiettato un estratto. Un film veneto al cento per cento, si potrebbe dire. Il regista, Stefano Pozzan è vicentino, come tutto il cast, il lungometraggio è girato nella campagna vicentina e recitato in dialetto veneto. «Volevo raccontare un Veneto che non c’è più - spiega Pozzan - esorcizzare i miei ricordi da bambino, far capire le vite dei nostri nonni e dei nostri padri, cose che adesso non possiamo neppure immaginare». La Vicenza rurale della fine degli anni ’70 è lo scenario della storia di «I Giorni di Ieri». Rodolfo, scontroso e irascibile, è sposato con Ilaria; insieme al fratello Amedeo, lavorano nei campi e vivono nella casa di un anziano zio, che li ha accolti dopo lamorte dei genitori.

La convivenza con il tempo fa sbocciare un amore nascosto tra Ilaria e Amedeo, cognato dolce e dai modi gentili con il quale inizia una relazione. Un triangolo d’amore che sopporta i ritmi della famiglia e che viene sconvolto solamente dalla vendita della casa dopo la morte dello zio. Un film personalissimo, che vive nel segno del suo regista che ne ha curato la produzione in ogni dettaglio, lavorandoci fin dal 2007. Quello che colpisce maggiormente è l’estetica visiva, assolutamente originale, che ricerca atmosfere e visioni riconducibili agli anni in cui è stata realizzata la pellicola. «Il film è girato in pellicola 16 millimetri e con inserti di Super 8, per alcune scene abbiamo utilizzato anche delle gelatine colorate proprio per ricreare i colori dei film dell’epoca - continua il regista - perfino l’audio è registrato in mono; costumi e arredi sono originali». Al Lido di Venezia sono intervenuti gli attori del film, da Luca Sgolmin a Dario Folco fino a Dora Deldoge, e perfino l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi. «Un film come questo può solo fare bene al Veneto - sottolinea l’assessore - la storia del cinema è infarcita di luoghi comuni sui veneti, relegati ai ruoli di cameriere o immigrato: questo film invece racconta la regione ». Il film è in tournée promozionale (info www.igiornidiieri.it) e sarà presentato al Festival di Roma. «Mi hanno chiesto di portarlo a Roma, con sottotitoli in Italiano. Certo non si poteva pensare a questo film non in dialetto». Pozzan guarda già al futuro. «Ho il sogno di girare un film western. Ieri ho parlato con Aurelio De Laurentis e lo dovrò incontrare in futuro, ora bisogna solo attendere ».

Francesco Verni
09 settembre 2010 (ultima modifica: 10 settembre 2010)

Blind Maze - Ragazzi dalla pelle sottile

blind-maze-214x300

Blind Maze, il primo film di Heather Parisi regista ha iniziato a Vicenza l’11 maggio 2009 le riprese concluse il 9 giugno 2009.

Produttore esecutivo, in questa produzione indipendente, è stato Franco Bocca Gelsi, che ha già lavorato in Fuga dal Call Center e Fame Chimica.

25 gli attori, professionisti e non, oltre ad una decina di ballerini professionisti impegnati nel film che ha coinvolto la città in un crescendo di attenzione e simpatia verso Heather, il suo gruppo, la sua troupe, con 1.000  pernottamenti effettuati nel vicentino.

>Vicenza: Teatro Olimpico, Cimitero Maggiore, Antica Stamperia Busato, Viale X Giugno, Centro Ippico 7 Archi ad Altavilla, centro storico..

blind conf stampa parisi

Il Corriere del Veneto, 11 Giugno 2009

Il ciak di Heather Parisi, a Vicenza le riprese di «Blind Maze»

La trama ruota attorno a una scuola veneta per scoprire e valorizzare giovani talenti, regista la show girl

Teatro Olimpico, villa Cordellina, scorci suggestivi: Heather Parisi per il suo primo film da regista ha scelto Vicenza. Proprio in questi giorni sono finite le riprese e sta per cominciare il montaggio di Blind Maze. Il «labirinto cieco» della ragazza americana pentata famosissima nella tivù italiana negli anni ’80, racconta storie che nascono e si sviluppano all’interno di una scuola d’arte veneta. Un istituto che potrebbe pentare realtà. «Una scuola così vorrei farla davvero – dichiara la regista –. In Italia non esiste niente del genere, si avvicina di più a quanto c’è in America». Per il suo debutto dietro la macchina da presa la 49enne ha messo in campo la passione per il cinema che coltiva da sempre e l’esperienza maturata in tv, oltre ad applicare quanto ha studiato. «Da molto – spiega – facevo la regia dei miei balletti. Ora sono circa quattro anni che non faccio più tivù e ho scoperto che adoro stare dietro e sbirciare. Ho frequentato persi corsi inpiduali negli States e in Italia per prepararmi».

Totalmente immersa nel film, Heather Parisi non pensa più alla televisione. «Ho avuto – commenta – una carriera davvero stimolante, una fortuna incredibile e ho lavorato con grandissimi personaggi. Credo non sia possibile dare più di quel che ho già dato». Le chiamate per ospitate o altri progetti per il piccolo schermo non mancano, ma ha rifiutato per mettere la professionalità e serenità nella nuova esperienza. E’ «un cioccolatino con il ripieno di peperoncino piccante», dice. «Serve speranza – è il messaggio del film – perché i disagi si possono superare. I nostri ragazzi per essere qualcuno devono avere talento e coraggio, ma anche saper fare sacrifici, studiare e applicarsi. Questo voglio trasmettere ai giovani di oggi». La troupe della Parisi sta lavorando per essere pronta all’appuntamento con la Mostra del cinema di Venezia.

Elfrida Ragazzo
11 giugno 2009

Alpini - Terra di un uomo

0109002521 5

Titolo film documentario: Terra di un uomo / Terre d’un homme
Produzione: Shellac Sud, Marsiglia
Co-Produzione: Route 1, Torino
Regia: Jean François Neplaz e Elisa Zurlo 

Il film inizia seguendo la scia di alcuni giovani studenti di un liceo francese che partono in gita per andare a incontrare Mario Rigoni Stern, sull'altopiano di Asiago, dove vive. Il viaggio di scoperta diventerà un viaggio nel tempo: il tempo naturale da un lato, attraversando le quattro stagioni dall'estate, eclatante, della costa francese fino all'inverno, impietoso, dell'altopiano; il tempo della memoria dall'altro, tornando indietro fino all'infanzia dello scrittore, cresciuto nel periodo più terribile del secolo appena concluso, quello tra le due grandi guerre.
Il film ritrae una terra dove un uomo narra, racconto dopo racconto, la sua storia e la storia di un territorio, rivelando come la memoria del passato diventa per tutti noi uno strumento per il presente.
La voce di Mario Rigoni Stern ed il valore dei suoi scritti ha accompagnato la produzione alla scoperta dell’Altopiano di Asiago.
Così la storia di un giovane militare, diventato oggi uomo di pace, attraversa un panorama che racchiude millenni di storia, “dalla selce all’astronave”, usando le parole dello scrittore: questa terra di confine racchiude in sé millenni di storia, dai primi segni dell’origine e della società alle tracce di una guerra che ha trasformato tragicamente gli uomini e i paesaggi dell’Altopiano, fino ad arrivare alle stelle, prossima frontiera umana.
Mario Rigoni Stern ha indicato luoghi, attraverso i suoi scritti e la sua memoria, che racchiudono tutta questa storia e i registi hanno seguito con gioia i suoi suggerimenti, camminando assieme a lui in un viaggio nel tempo e nello spazio.  

Shellac Sud è una società di produzione nata da qualche anno da Shellac Distribuzione, società di distribuzione con sede a Parigi, che assicurerà così al film, nato da questa collaborazione, una diffusione nell’importante rete di sale d’essais francesi, sugli schermi televisivi, così come un’edizione DVD. La coproduzione con Route 1, consolidata realtà produttiva sul territorio italiano, si prevede permetterà di ottenere importanti contratti di distribuzione in Italia.

terra di un uomo

LOCATION: Altopiano di Asiago

Comunicato 2010- Vicenza Film Commission

E’ terminato il montaggio della prima versione televisiva di Terra di un uomo, che si chiamerà Alpini. Questa versione di circa 80 minuti contiene le immagini girate sull'Altipiano e le interviste a Mario Rigoni Stern, Ermanno Olmi, un frammento con Dario Fo ed alcuni archivi molto interessanti che parlano della liberazione a Schio. La troupe, ospite di Vicenza è e Vicenza Film Commission nelle due fasi delle riprese, è stata assistita dall’ufficio informazioni ed accoglienza turistica di Asiago per gli agganci con il territorio ed i contatti con le diverse realtà coinvolte. In seguito uscirà anche il film in versione cinematografica, in cui saranno inserite anche le immagini di repertorio della prima guerra mondiale, che per il momento sono bloccate agli archivi di Milano. Il docufilm, per la produzione Shellac Sud di Marsiglia in co-produzione Route 1 di Torino e regia di Jean François Neplaz e Elisa Zurlo, ritrae una terra dove un uomo narra, racconto dopo racconto, la sua storia e la storia di un territorio, rivelando come la memoria del passato diventa per tutti uno strumento per il presente.

Leggi tutto: Alpini - Terra di un uomo

Pensiero profondo ( Film Indiano)

Immagine

da "IL GIORNALE DI VICENZA" di Lunedì 25 Settembre 2006

Una pellicola della casa di produzione Kumar Raj

Con Pensiero profondo cinema indiano in città

Una storia d’amore contrastato in un film di tre ore

Ciak nel Bassanese, grazie a Vicenza Film Commission, per ''Pensiero profondo'', l'ultima pellicola in via di realizzazione dalla Kumar Raj, una delle più note case di produzione della inesauribile macchina da guerra cinematografica di Mumbai, 1041 film solo lo scorso anno, un terzo dei quali girati all'estero.
La scommessa degli operatori turistici vicentini è che la storia d'amore contrastata della protagonista Tina Rana, divisa dall'amato bene (impersonato dal'attore Sanjay Kumar, vincitore in patria di molti premi) dalle regole di casta e dagli obblighi familiari che li vogliono destinati ad altri, finisca per creare l'effetto-Elisa di Rivombrosa del castello piemontese magari per il Ponte degli Alpini.
Le location d'autore sono un business al quale l'Italia si affaccia buona ultima, mentre a goderne i frutti sono da tempo, ad esempio, svizzeri e austriaci. Il cast di nove persone - tra tecnici e attori - si è mosso tra Marostica e Bassano. La trama, sufficientemente complicata per reggere le tre ore di durata prevista della pellicola, per la prima volta affronta uno dei problemi che più preoccupano l'industria degli audioviosivi, non solo in India: la pirateria. Il protagonista maschile, uno scienziato innamorato di una ragazza proveniente dallo stesso villaggio che ha studiato a lungo nel Vicentino, nel film inventa uno strumento in grado di fermare la pirateria audiovisiva. Deve però fare i conti con la mafia locale e con una serie di ostacoli che alla fine non gli impediranno di ottenere un premio come riconoscimento del lavoro svolto, grazie anche all'aiuto della sua amata, che ricorderà a più riprese la sua vacanza di studio in terra italica.
Nei giorni di riprese la troupe indiana conta di tradurre sulla pellicola i deja vu della fanciulla nel suo passato vicentino. Per ottenere questo risultato, gli operatori turistici veneti sono sbarcati a Mumbai per partecipare all'annuale fiera delle locations, grazie all' accordo di programma stipulato tra l'Ice e la Camera di Commercio di Vicenza. Ma i problemi non mancano.
«In Veneto, in particolare, manca una legge regionale di incentivi a favore del cinema - sottolineano a Vicenza Film Commission - da noi non esistono, mentre ad esempio la provincia di Lecce stanzia 500 mila euro per questo settore. Per non parlare del Piemonte o di altre regioni.»
Altro problem a con cui si deve fare i conti è legato al rilascio dei visti da parte dei Consolati Italiani. «Non crediamo che l'immigrazione clandestina si possa fermare cercando di bloccare i visti a dei professionisti riconosciuti come in questo caso - affermano alla Film Commission vicentina - bisogna forse strutturarsi maggiormente per anticipare piuttosto che inseguire l'andamento del mercato».

Cerca nel sito

Dove siamo

MappaVicenzaItalia-small

Traduttore automatico

itfrdehiptrues