AL VIA 'PROGETTO CINA' PER CO-PRODUZIONE DI FILM ITALIANI

 

di Eugenio Buzzetti

Pechino, 21 giu. -
Cinema italiano e cinema cinese si uniscono in un progetto di co-produzione di durata triennale. Il "progetto Cina", per la co-produzione di film dalla doppia nazionalità, è stato presentato all'Ambasciata Italiana in Cina dal presidente dell'Anica, l'Associazione Nazionale per l'Industria Cinematografica Audiosiva e Multimediale, Riccardo Tozzi, assieme alla dirigente per la produzione, distribuzione, esercizio e industrie tecniche del ministero dei Beni Culturali, Mariella Troccoli, alla project manager di Anica, Rossella Mercurio, e al coordinatore del progetto, Giorgio Gosetti. "Questo progetto sulla Cina è l'unico su cui abbiamo creato una struttura specifica" afferma Tozzi, che definisce "eccitante" questa "sfida sostenuta da vera attenzione e spirito collaborativo dalle maggiori istituzioni cinesi".

"L'idea qualificante di questo lavoro -spiega Tozzi- sta nel modello coordinato a unico con cui finalmente il nostro cinema si propone a un mercato grande e attento alle novità come quello cinese di oggi". Tra gli obiettivi del progetto triennale, afferma ancora Tozzi, ci sono l'attrazione di produzioni cinesi in Italia, la promozione e la diffusione del cinema italiano in Cina e lo sviluppo delle attività di co-produzione e co-investimento tra le due industrie cinematografiche. "Gli accordi di questo tipo sono fondamentali -spiega Tozzi- perché permettono ai film di che vengono prodotti di avere la nazionalità di entrambi i Paesi con un riflesso economico diretto e permette di evitare le quote di film stranieri importabili in Cina".

La collaborazione tra Italia e Cina è ancora a un livello embrionale, ammette il presidente di Anica. "Con questo contratto ci aspettiamo nei prossimi dodici mesi di vedere almeno tre o quattro troupe cinesi girare film in Italia". Tozzi sottolinea anche le differenze nell'approccio al cinema tra italiani e cinesi. "Per natura siamo molto flessibili e inventivi -spiega il presidente di Anica- Dobbiamo avere la massima disponibilità a trovare un linguaggio compatibile nei due Paesi sia per le storie, che per lo stile e il modo di trattare i personaggi".

Tra i vantaggi dell'accordo, si legge in una nota, ci sono "agevolazioni fiscali e pratiche per girare in Italia, possibili location e partner per girare film in Cina, investimenti produttivi e formativi reciproci, "pacchetti" di storia del cinema italiano da proporre per la distribuzione in sala e lo sfruttamento sulle moderne piattaforme per la rete e la telefonia mobile". L'iniziativa ha incontrato il forte interesse delle istituzioni cinesi per il cinema italiano, continua Tozzi. "Ho visto un certo interesse per l'Italia in tutti i produttori che abbiamo incontrato, e c'è interesse a fare familiarizzare il pubblico cinese con modelli stranieri diversi da quelli americani, attraverso la ricerca di interlocutori alternativi come il cinema italiano". Nel 2013 Anica ha creato un desk permanente in Cina. Il progetto ha ricevuto il supporto anche dell'Ambasciata d'Italia in Cina e dell'agenzia ICE di Pechino.

 

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